Nuove idee per Milano? Rileggiamo la Costituzione
MILANO - È un libro che potrà aiutare i milanesi a districarsi tra le polemiche e a difendersi dalle promesse irrealizzabili che sentiranno durante la prossima campagna elettorale delle amministrative d'autunno. “Milano siamo noi. Fuori dai luoghi comuni” è scritto da Angelo Miotto, giornalista milanese di lungo corso, e Massimo Acanfora, editor di Altreconomia (che ha pubblicato il libro) e raccogliere la voce a donne e uomini “milanesi”, tra cui docenti universitari, urbanisti, architetti, magistrati, intellettuali, giornalisti, scrittori e artisti. Venti voci civili per pensare una “città autentica e democratica”. “Milano è davvero un modello di città smart e green, innovativa e solidale oppure è una 'bolla' gonfiata da una narrazione compiacente, dove vive bene solo chi ha i danee?”, si chiedono Angelo e Massimo.
Cercano di dare una risposta, ma soprattutto di proporre idee per costruire una città che non esclusa, l'ex magistrato Gherardo Colombo, il direttore della Caritas Luciano Gualzetti, Luca Paladini de "I Sentinelli", Luca Beltrami Gadola di Arcipelago Milano e molti altri. Ogni capitolo è poi accompagnato dalla citazione di una delle innumerevoli canzoni dedicate alla città. Ne nasce un “alfabeto” che tratta gli argomenti esiziali per il presente e il futuro della città.
Leggendo i diversi contributi, tra cui quello di chiusura di Gherardo Colombo, ci si rende conto che per immaginare lo sviluppo di Milano bisogna (ri)prendere in mano la Costituzione, che diventa così una guida preziosa per le scelte urbanistiche, per le politiche per la casa o per quelle per l'inclusione sociale, per le politiche giovanili o per la famiglia. “La Costituzione è spesso vissuta come un riferimento alto, fondamenta del nostro vivere civile -sottolinea Angelo Miotto-. Ma se la leggiamo con uno sguardo al nostro quotidiano abitare la città, scopriamo, anche con stupore, che in quelle parole c'è la chiave per amministrare e per vivere degli universi così complessi come le metropoli, che intrecciano condizioni, saperi, sofferenze così diverse, ma dentro un unicum che in questo caso è Milano. Spesso non accade, ma la nostra Costituzione è una mappa che dice chiaramente un percorso di doveri, ma soprattutto di diritti che entrano in ogni nostro singolo giorno”.