1 febbraio 2024 ore: 18:05
Giustizia

Nuove opportunità formative per giovani detenuti del carcere di Nisida

Recuperare i giovani detenuti grazie a un percorso di socializzazione in grado di offrire concrete opportunità occupazionali. È l'obiettivo del progetto "Nisida in Rete", l'iniziativa socio-formativa realizzata nell'istituto penitenziario minorile dall'associazione "Salvatore Nigrelli"

Recuperare i giovani detenuti grazie a un percorso di socializzazione in grado di offrire concrete opportunità occupazionali. È l'obiettivo del progetto "Nisida in Rete", l'iniziativa socio-formativa realizzata nell'istituto penitenziario minorile dall'associazione "Salvatore Nigrelli", in collaborazione con l'azienda Pama.

Un gruppo di ragazzi ristretti ha così potuto partecipare a un corso di specializzazione per tecnici delle telecomunicazioni, tra le figure attualmente più ricercate sul mercato del lavoro. L'iniziativa è stata presentata all'interno dell'Istituto penale minorile di Nisida, con la cerimonia di consegna dei diplomi ai partecipanti e il saluto del direttore Gianluca Guida. Oltre ai rappresentanti dell'associazione, hanno portato la loro testimonianza Samuele Ciambriello (garante dei detenuti della Campania), il magistrato Catello Maresca, l'ingegnere Apostolos Paipais (ex presidente della VIII Municipalità) e Valentina Esposito di Pama Srl, la società che ha gratuitamente offerto i corsi. A moderare gli interventi, il giornalista Gianni Molinari.

"Essere entrati nel carcere di Nisida - hanno detto Renata e Nadia Nigrelli, presidente e vicepresidente dell'associazione intitolata all'ingegnere partenopeo prematuramente scomparso - rappresenta un grande passo avanti nelle nostre attività sociali, un ulteriore tassello che ci permette di lavorare fattivamente per il riscatto di chi per qualsiasi motivo possa trovarsi in una situazione di svantaggio. A guidarci è la scintilla, l'esempio custodito nella vicenda umana e professionale di nostro padre. A Nisida queste scintille, questa voglia di imparare e crescere, le abbiamo viste negli occhi dei ragazzi. Tutto questo è stato possibile grazie in particolare alla disponibilità dell'Istituto penale, soprattutto nella figura del direttore Gianluca Guida che intendiamo ancora una volta ringraziare".

"In posti come Nisida - ha sottolineato Ciambriello - ci troviamo spesso di fronte ad adolescenti a metà, con la morte nel cuore, che non avvertono il reato che hanno commesso. Ben vengano queste iniziative che li aiutano a confrontarsi con la responsabilità, che li supportano cioè nel diventare abili nelle loro azioni. Occasioni dal valore incommensurabile per questi ragazzi".

(DIRE)
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