8 giugno 2015 ore: 12:36
Immigrazione

Nuovi sbarchi in Calabria, il sindaco di Corigliano: d'accordo con Maroni

Operazioni di sbarco per mille immigrati nei porti di Crotone e di Corigliano, tra cui 150 minori e una decina di donne incinte. Il primo cittadino: non riusciamo più a far fronte alle spese. Ma per il governatore Oliverio sono “inaccettabili” le parole del presidente della Lombardia
Crotone, lo sbarco dei migranti dalla nave militare Vega (giugno 2015)

Crotone, lo sbarco dei migranti dalla nave militare Vega

Crotone, lo sbarco dei migranti dalla nave militare Vega
Crotone, lo sbarco dei migranti dalla nave militare Vega (giugno 2015)

Crotone - Nei porti di Crotone e di Corigliano, cittadina dell’alto Jonio cosentino, sono in pieno svolgimento le operazioni di primo soccorso ed accoglienza degli oltre mille migranti (610 a Crotone e 475 a Corigliano) giunti sulle navi Vega e Driade della Marina militare; in quest’ultimo gruppo di ‘disperati’ che approda sulle coste calabre vi sono circa 150 minori e una decina di donne incinte. Per i due sbarchi è stata messa in campo la macchina ben collaudata dei soccorsi che vede in prima linea centinaia di uomini tra polizia, carabinieri, guardia di finanza, capitaneria di porto, protezione civile e personale sanitario. A coordinare le attività sono le prefetture dei rispettivi territori. Per la Calabria, regione più povera d’Italia, uno sforzo non indifferente vista la carenza di risorse e l’ormai scarsa per non dire quasi nulla disponibilità all’accoglienza delle varie strutture che sono al collasso.

I sanitari controllano i migranti
Crotone, i sanitari controllano i migranti

Il sindaco di Corigliano, Giuseppe Geraci, già nei mesi scorsi aveva detto chiaramente che il suo comune non poteva far fronte a questo tipo di interventi e, in occasione dello sbarco odierno, ha dichiarato: “Sono pienamente d’accordo con la posizione del presidente della Lombardia, Roberto Maroni, perchè il nostro impegno non può durare all’infinito. Non siamo razzisti – ha sottolineao Geraci – ma la situazione è diventata insostenibile. Come amministrazione comunale non riusciamo più a far fronte alle spese per garantire assistenza e accoglienza ai migranti”. Il primo cittadino coriglianese ha rimarcato il fatto che non si è ancora riusciti a rendicontar le spese relative agli sbarchi dei mesi scorsi. “Abbiamo fatto presenti le nostre difficoltà alla prefettura – ha commentato Geraci – Non abbiamo fondi per poter affrontare questo tipo di situazione: al momento non ci sono nemmeno gli autobus per trasferire i migranti”. La posizione di Geraci è in netta contrapposizione con quella del governatore calabrese Mario Oliverio, il quale ha definito “inaccettabili” le parole del presidente della Lombardia Roberto Maroni, contrario all’accoglienza dei migranti. Una linea dura sostenuta anche dai governatori di Liguria e Veneto.

I primi soccorsi per i migranti giunti al porto
Calabria, i primi soccorsi per i migranti - 8 giugno 2015

“Il populismo, la demagogia, la strumentalità di fronte al dramma di migliaia di persone in preda alla disperazione – ha ribadito Oliverio - sono espressione di cinismo e di una subcultura che non appartiene ad un paese civile. L'impegno delle istituzioni deve essere volto a determinare un cambiamento sostanziale nelle politiche europee verso l'accoglienza e la realizzazione di condizioni  dignitose nei paesi di provenienza”. Per il presidente della giunta calabrese “con il fenomeno dell’immigrazione bisogna misurarsi e il modo migliore per farlo non è il populismo ma la realizzazione di adeguate politiche di accoglienza, nel pieno rispetto dei diritti umani. L'Europa e l’Italia tutta – ha evidenziato ancora Oliverio - devono farsi carico dell'accoglienza”. 

Intanto la consigliera regionale Flora Sculco ha annunciato che mercoledì prossimo, in conferenza dei capigruppo, chiederà alla massima assise calabrese di “dar forza e sostegno alle politiche di accoglienza degli immigrati. La Calabria si sta accollando un onere gravoso grazie ai nostri centri d’accoglienza ed alla peculiare generosità della nostra gente – ha asserito Sculco -  Anche attraverso una formale presa di posizione occorre rimarcare l’importanza di un’assunzione di responsabilità che coinvolga tutte le regioni e tutte le aree del Paese”. Per la consigliera regionale “Maroni non può enfatizzare Expo 2015, la cui carta di Milano ha tra i principali intenti il nutrimento del pianeta, e contemporaneamente, tirarsi indietro quando c’è da dare una mano a bambini, donne ed uomini che patiscono sofferenze immani”. (msc) 

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