4 giugno 2015 ore: 17:16
Welfare

Nuovo Isee, ecco i primi dati. Poletti: "Disabili tra i gruppi più favoriti"

Primo bilancio per il nuovo indicatore della situazione economica equivalente: circa un milione le Dichiarazioni sostitutive uniche presentate. Poletti: “Obiettivo di rendere il sistema più equo è quello che sembra si stia verificando”
Isee - calcolo economico, lente sopra soldi

ROMA –Con il nuovo Isee vita meno facile per i furbetti del welfare, mentre tra i gruppi più favoriti ci sono le persone con disabilità”. Commenta così, il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, il primo trimestre del nuovo indicatore della situazione economica equivalente (il nuovo Isee) su cui il ministero ha fornito oggi i primi dati. “Si tratta di dati molto incoraggianti - sottolinea Poletti -: la riforma dell’Isee aveva come unico obiettivo quello di rendere il sistema più equo, a partire dalla veridicità delle dichiarazioni, ed è quello che sembra si stia verificando. Per gran parte della popolazione si osserva una riduzione o una sostanziale stabilità dell’indicatore, mentre l’Isee aumenta solo laddove vi sono patrimoni consistenti. Particolarmente soddisfacenti sono i risultati in termini di emersione di valori precedentemente sottodichiarati o non dichiarati del tutto, in particolare per quanto riguarda la disponibilità di risorse finanziarie, allocate in conti correnti o altri tipi di deposito”.

Entrate in vigore dal primo di gennaio, le nuove procedure hanno visto circa un milione le Dichiarazioni sostitutive uniche presentate, un numero “sostanzialmente pari a quelle dello stesso periodo dell’anno scorso”, spiega il ministero, ma “superiore in oltre metà delle regioni”. Per il ministero, quindi, c’è stato un buon grado di assorbimento delle procedure appena introdotte che ha visto anche controlli rafforzati, in particolare su conti correnti e patrimonio mobiliare. Rimane, però, un certo arretramento delle regioni più popolose del Mezzogiorno. Infine, anche i tempi di rilascio dell’indicatore sono buoni. “Dopo le difficoltà delle prime settimane – spiega il ministero -, già da febbraio sono stati rispettati i tempi previsti dal regolamento (10 giorni lavorativi) mentre a fine marzo tali tempi erano dimezzati”.

Secondo il ministero, quindi, l’obiettivo sembrerebbe centrato. “Sulla popolazione nel suo complesso non si osservano particolari variazioni nella distribuzione per classi di Isee – sottolinea una nota del ministero -. Gli ordinamenti, però, sono molto cambiati: per circa due terzi della popolazione il nuovo Isee è più favorevole (45,3 per cento) o indifferente (19,7 per cento) rispetto al vecchio”. Per il terzo di popolazione per cui il nuovo indicatore è meno favorevole, spiega il ministero, “ciò dipende dai valori patrimoniali: il patrimonio infatti pesa molto di più nel nuovo indicatore, da meno di un settimo (13,6 per cento) a più di un quinto (20,5 per cento)”. Per il ministero, infatti, l’indicatore “è molto più veritiero; i redditi non sono più autodichiarati, ma rilevati direttamente presso l’anagrafe tributaria”. Per quanto riguarda invece la disponibilità di risorse allocate in conti correnti o in depositi di altro tipo, spiega il ministero, “l’annuncio del rafforzamento dei controlli ha risultati eclatanti: le dichiarazioni sostitutive uniche con l’indicazione di nessuna disponibilità di risorse relative a conti correnti o depositi analoghi passano da quasi il 75 per cento a meno del 25”.

Per quel che riguarda i nuclei familiari con persone con disabilità, spiega la nota, la distribuzione per classi di Isee “cambia moltissimo con una densità molto maggiore nelle classi più basse e un incremento in quelle più alte. In particolare, rilevantissimo è il numero di nuclei per i quali l’Isee si azzera: passano da uno su dieci a uno su quattro. Ma la gran parte della popolazione trova le nuove regole più vantaggiose: se prescindiamo dalle variazioni della componente patrimoniale (di natura trasversale a tutti i gruppi di popolazione), per circa quattro quinti dei nuclei le nuove modalità di definizione dell’Isee per le persone con disabilità sono più favorevoli (65,4 per cento) o indifferenti (11,7 per cento)”. Per i nuclei famigliari con minorenni, infine, “la distribuzione per classi di Isee è sostanzialmente identica a quella del vecchio indicatore. Comunque si osserva una quota leggermente superiore di coloro che sono favoriti dalla riforma rispetto alle famiglie senza minorenni; inoltre, non si registra l’incremento della media osservato per la popolazione nel complesso”.

I risultati, conclude il ministro, sono affidati ad un comitato consultivo già riunitosi in occasione di questi primi dati e costituito dai rappresentanti di regioni, enti locali, sindacati, associazioni dei disabili, Forum Terzo Settore e Forum delle famiglie. Monitoraggio, spiega il ministro Poletti, che dovrà “proseguire a mano a mano che le dichiarazioni diverranno più rappresentative dell’intera popolazione che nell’anno chiede l’Isee per accedere a prestazioni sociali agevolate – aggiunge il ministro -: dobbiamo sempre farci trovare pronti a rivedere le nostre decisioni, se dovessero produrre risultati non desiderati”.(ga)

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