Nuovo Isee, le famiglie dei disabili pensano a un coordinamento nazionale
ROMA – Non si placa la battaglia sul nuovo Isee: le sentenze del Tar prima, del Consiglio di Stato poi, non hanno prodotto per il momento alcun ripensamento ufficiale da parte del governo, che ha tentato invece di “sanare” la situazione con un emendamento presentato nel “Decreto scuola”: emendamento peraltro assai discusso e contestato, non solo perché “fuori luogo”, ma anche perché elimina le franchigie e travisa, di fatto, il pronunciamento della sentenza. L’attenzione resta quindi alta, sia da parte delle istituzioni che “dal basso” da parte cioè delle associazioni e dei coordinamenti delle famiglie.
A livello istituzionale, l’iniziativa più recente è l’interrogazione presentata alla Camera, due giorni fa, dal M5s, prima firmataria Giulia Di Vita, che chiede al governo di far chiarezza rispetto alle “evidenti falle rilevate” nell’emendamento. Esso “non solo risulta peggiorativo rispetto alla norma attuale, bocciata dal Tar e dal Consiglio di Stato che hanno dichiarato illegittimo il computo delle provvidenze economiche a favore delle persone con disabilità all'interno dell'Isee – spiegano i deputati M5s in commissione Affari sociali - ma rischia anche di rivelarsi incostituzionale a causa della disomogeneità del suo contenuto rispetto a quello del resto del provvedimento".
Tra le “falle” rilevate, cu’ il fatto che “viene prevista una successiva revisione del Dpcm 159/2013, senza che tuttavia venga indicata alcuna scadenza o termine. Inoltre vengono escluse dal computo dell'Isr (indicatore del reddito) tutte le provvidenze assistenziali o previdenziali anche indennitarie che siano esenti da Irpef. Tale esclusione vale solo per le provvidenze assistenziali connesse alla disabilità, ma continuano a essere conteggiati altri trasferimenti monetari, come ad esempio quelli sulle borse di studio, per il sostegno ai nuclei familiari, per l'inclusione, per il contrasto alla povertà, per l'alloggio o ad integrazione del reddito familiare”. C’è poi il sospetto di incostituzionalità dell’emendamento stesso, visto che la Corte Costituzionale ha più volte ribadito l'esistenza dell'obbligo di omogeneità del contenuto sia del decreto-legge, sia della relativa legge di conversione. Ora l'emendamento presentato sull'Isee di omogeneo con il resto del Decreto Scuola non sembra avere nulla”, osservano i deputati. “Insomma – concludono - il governo è obbligato a mettere una toppa ma continua a cercare di fare il furbo, avendo come primo obiettivo quello di fare cassa e non di tutelare le fasce di popolazione più deboli e bisognose".
Molto attente e attive continuano a essere i coordinamenti delle famiglie che hanno promosso il ricorso e reso possibile, quindi, la messa in discussione del nuovo misuratore economico. Le associazioni si sono infatti date appuntamento per il 25 maggio prossimo (presso l’Istituto L. Vaccari di Roma), per la riunione del Coordinamento Disabili Isee No grazie. All’ordine del giorno, c'è tra l’altro la possibilità di costituire un coordinamento nazionale più ampio e articolato, aperto ai singoli cittadini interessati e ai rappresentanti di enti e associazioni del mondo della disabilità e della salute mentale, che intervenga per favorire la soluzione dei problemi quotidiani delle persone con disabilità e di quelle con disagio mentale”. In altre parole, dalla battaglia che si sta combattendo sul nuovo Isse, potrebbe nascere un nuovo soggetto rappresentativo delle famiglie con disabilità e dei loro bisogni.