10 luglio 2015 ore: 13:58
Disabilità

Nuovo Isee, lettera della Ledha: "Vogliamo pagare il giusto"

La Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha) scrive a 1.546 sindaci lombardi che stanno decidendo la compartecipazione alle spese dei servizi socio-sanitari: "Non chiediamo gratuità, ma il pieno rispetto della legge"
Isee e anziani disabili

MILANO - Nuovo Isee, la Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha) scrive ai 1.546 comuni lombardi, impegnati a stabilire in queste settimane le regole per la compartecipazione dei cittadini alle spese dei servizi socio sanitari di cui sono beneficiari. “Non chiediamo gratuità. Chiediamo a tutti i Sindaci lombardi e agli amministratori locali che le richieste di compartecipazione alla spesa siano ispirate a criteri di equità e ragionevolezza, nel pieno rispetto della legge - spiega Alberto Fontana, presidente di LEDHA -. Inoltre, chiediamo che le associazioni delle persone con disabilità presenti sui territori vengano attivamente coinvolte nell'elaborazione e nella stesura dei nuovi regolamenti”. 

Ledha, che ha lanciato da alcuni anni la Campagna "Vogliamo pagare il giusto!", chiede in particolare che le quote richieste dai Comuni alle persone con disabilità "non devono ostacolare in alcun modo l'accesso al servizio". Inoltre, anche se ogni Comune può decidere in autonomia come regolamentare questa materia, sarebbe auspicabile che i regolamenti siano definiti in modo omogeneo, almeno a livello di ambito sociale. 

Il Dpcm 159/2013 (che istituisce il nuovo Isee) prevede che nel caso di beneficiario maggiorenne della prestazione sociosanitaria e in caso di assenza di coniuge e figli, possa valutare di presentare il cosiddetto “Isee ridotto”. Un dubbio alimentato dalle recenti "Linee guida" emanate dalla Regione. Nella lettera l'associazione sottolinea che l'Isee ridotto debba essere applicato a tutti i servizi attualmente offerti dal sistema del welfare lombardo destinati alle persone con disabilità. Infine, è prassi diffusa in molti Comuni quella di estrapolare dalla “retta sociale” alcune prestazioni, ad esempio trasporto, mensa o lavanderia. Ledha chiede che anche questi costi accessori rientrino nella retta omnicomprensiva di tutti i costi che l'ente gestore deve sostenere per garantire il servizio. “Siamo consapevoli delle difficoltà che comporta la stesura dei nuovi regolamenti Isee – conclude Alberto Fontana -. Per questo, come Ledha, ci mettiamo a disposizione dei Sindaci e degli amministratori locali per momenti di incontro e approfondimento”. (dp)

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