Nuovo Isee, pressing sul governo: “Decidete ma fatelo presto”
ROMA - Confusione e disorientamento: il governo decida ciò che crede, ma lo faccia in fretta. E’ questo il senso della richiesta che arriva forte dal mondo delle associazioni delle persone con disabilità rispetto alla vicenda del nuovo Isee, bocciato in parte dal Tar del Lazio nei giorni scorsi. “Al di là del merito delle sentenze – dice il presidente della Fish, Vincenzo Falabella - in questi giorni raccogliamo un disorientamento generale da parte di molte famiglie ma anche degli altri attori coinvolti: Caf, enti locali, sportelli informativi, associazioni. E’ fuor di dubbio che il sistema generale (informatico e di calcolo) non si sia adeguato alle sentenze. Al contempo ci chiediamo se il mero adeguamento sia negli intenti del Governo e, in particolare, del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali”.
“Se il governo – prosegue - intende impugnare le sentenze del Tar di fronte al Consiglio di Stato e chiederne la sospensiva ne informi tempestivamente tutti i potenziali interessati poiché ciò significa che, al momento, si continueranno ad elaborare le Dsu Isee con i criteri antecedenti alle sentenze. Ma se, al contrario, il Ministero intende rimodulare lo strumento Isee – conclude Falabella – accogliendo le indicazioni del Tar, allora ciò deve rappresentare l’occasione per rivalutare anche altri aspetti a suo tempo accantonati o ritenuti residuali: dalla considerazione del costo della disabilità, alle spese per l’assistenza personale, ai costi indiretti sopportati in termini di lavoro di cura dai caregiver familiari. In ogni caso ci si aspetta un segnale netto e chiaro che ricomponga il disorientamento diffuso”.
Non è solo la Fish a voler, caso mai fosse possibile, rimettere mano al nuovo Isee. “Non solo gli assegni ai disabili ma anche le borse di studio per gli studenti universitari sono redditi esenti da imposte che sono stati introdotti nel nuovo Isee”, dice Alberto Campailla, portavoce di LINK- Coordinamento Universitario. “Questo porterà gravi svantaggi per gli attuali idonei alla borsa che potrebbero vedersi una riduzione dei servizi o addirittura rischiano l’esclusione dal beneficio della borsa”. Il lavoro fatto con gli enti per il diritto allo studio e con gli assessori alla cultura delle diverse regioni per evitare danni “potrebbe non bastare data la grande disomogeneità delle situazioni: in alcune regioni ad esempio la soglia per il percepimento della borsa di studio non potrà essere innalzata in quanto già prossima ai limiti di legge”. “Il governo deve quindi – afferma - immediatamente risolvere la situazione tramite un intervento di correzione al decreto, altrimenti ci riserviamo, come organizzazione a tutela degli studenti, di intervenire per vie legali come già fatto dalle associazioni a tutela dei disabili“. Link fa notare anche i problemi sorti con la decisione del governo di emettere l’Isee attraverso l’Inps: vengono così danneggiati – dicono - tutti quei soggetti, che non sono cittadini italiani e tutti quelli che non sono in possesso di codice fiscale: “Gli studenti stranieri che fanno richiesta di compilazione dell’ Iseeu nei nostri atenei sono nell’ordine delle migliaia: essi si troveranno da un momento all’altro senza tutele se questa situazione non verrà immediatamente risolta”. “La nostra battaglia - conclude Campailla - per mettere le pezze alle gravi mancanze di questo decreto continua ormai dalla sua entrata in vigore: dalle procedure negli atenei per evitare un incremento della tassazione studentesca, alla tutela dei borsisti e degli studenti stranieri. Non retrocediamo di un passo nella difesa dei diritti degli studenti, in particolare quelli delle fasce più deboli colpite da questo decreto”.
Nei giorni scorsi anche altre associazioni erano intervenute: Anmic chiedendo un intervento immediato del governo per “consentire alle famiglie delle persone disabili di predisporre correttamente la documentazione necessaria”; Anffas per chiedere apertamente al governo di “adeguarsi a quanto stabilito dal Tar” e Anmil per auspicare “che il governo prenda atto al più presto di questa importante pronuncia”.