18 febbraio 2015 ore: 14:45
Disabilità

Nuovo Isee, si va verso il Consiglio di Stato? Il giallo continua

I tecnici del ministero del Lavoro studiano le sentenze del Tar che ha dichiarato in parte illegittimo il nuovo Isee. Il sottosegretario Biondelli: “Ancora qualche giorno prima della decisione”. Ecco le ipotesi in campo, più che probabile il contro-ricorso al Consiglio di Stato. Ma incertezza e confusione continueranno
Foglio Isee. Calcoli

ROMA – Il “giallo” sul nuovo Isee durerà ancora almeno qualche giorno: dopo le tre sentenze del Tar del Lazio che hanno dichiarato illegittimi da un lato l’inclusione nel reddito di pensioni, assegni, pensioni e indennità corrisposti alle persone disabili, e dall’altro le differenti franchigie previste per disabili maggiorenni o minorenni, al ministero del Lavoro stanno studiando la situazione per poter valutare il da farsi. La partita è in mano agli uffici tecnici e a seguire la cosa – che del resto ha una portata davvero rilevante – è direttamente il ministro Giuliano Poletti: al momento è in corso l’analisi delle tre diverse sentenze, per valutarle nel complesso e comprendere quali mosse compiere. “Cercheremo di creare meno problemi possibili alle persone”, dice il sottosegretario Franca Biondelli, che riconosce come la situazione attuale abbia portato una confusione che è necessario risolvere al più presto. “Ci vorrà ancora qualche giorno, la valutazione è in corso”, afferma.

A chiamare in causa il dicastero di via Veneto sono tutte le più grandi federazioni e associazioni di persone disabili, che pur nelle differenti posizioni (c’è chi ha appoggiato platealmente il ricorso al Tar e chi invece lo ha ignorato o osteggiato) concordano sul fatto che ora la palla è tutta nelle mani di Poletti e company. Al di là degli aspetti tecnici, che pure contano, la decisione su quale strada prendere di fronte al bivio determinato dalla sentenza del Tar è essenzialmente di natura politica. Da un lato si va alla battaglia giudiziaria (con l’impugnazione delle tre sentenze del Tar del Lazio al Consiglio di Stato), dall’altro lato si alza invece bandiera bianca (e si procede con la modifica del regolamento dell’Isee così come indicato dal Tar del Lazio).

Nel secondo caso, che dei due appare quello meno probabile, non si dovrebbe fare altro che adeguare alle decisioni del Tar, e nei tempi più stretti possibile, il sistema informatico che permette ai Caf ma anche ai singoli cittadini (tramite Pin attraverso i servizi online del portale Inps) di ottenere il rilascio delle Dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) che contengono il proprio Isee (familiare o personale). Un sistema informatico che al momento non è stato modificato con le osservazioni del Tar e che dunque in pratica sforna ormai da giorni delle Dsu che formalmente sono irregolari. Quand’anche – e lo ripetiamo, è l’esito meno probabile - il governo decidesse di adeguarsi, ciò non metterebbe comunque a riparo (oltre che dalla confusione, che già c’è) da contenziosi che potrebbero presto arrivare. Ad essere tentati di andare di fronte ad un giudice sarebbero quei cittadini che hanno già presentato nelle scorse settimane (o in questi giorni e in quelli che ancora verranno fino all’aggiornamento del sistema di calcolo) una richiesta di prestazione sociale o socio-sanitaria agevolata, con un Isee svantaggioso rispetto a quello che avrebbero avuto applicando le sentenze del Tar. A seconda dell’agevolazione richiesta, infatti, si trovano nella situazione di percepire somme inferiori o di pagare somme superiori rispetto a quelle cui avrebbero diritto. Peraltro, contenziosi simili aprirebbero scenari imprevedibili su possibili contro-ricorsi delle amministrazioni competenti.

Se invece, come appare nettamente più probabile, il ministero del Lavoro (e la Presidenza del Consiglio, che ne ha la titolarità) decidesse di presentare ricorso al Consiglio di Stato, la situazione resterebbe ugualmente intricata. Chiaramente le sentenze del Tar (per quanto formalmente immediatamente in vigore) non sarebbero applicate fino alla sentenza del Consiglio di Stato e il sistema dell’Inps dunque continuerebbe a calcolare l’Isee con i vecchi criteri. Fermo restando che fino alla nuova sentenza i singoli cittadini che lo vorranno potranno legittimamente presentare ricorso (e, probabilmente, vincerlo).

Questa seconda soluzione, pur non fugando i dubbi ma anzi prolungando il periodo di tempo di incertezza, ha il pregio – agli occhi del ministero del Lavoro – di confermare e difendere il giudizio positivo riguardo ai criteri di calcolo del nuovo Isee. Contrariamente a quanto può sembrare infatti, non è affatto vero che con le modifiche del Tar “le persone disabili ci guadagnano”. E’ vero per un gran numero di queste, ma non per tutti. E anzi, come fa notare con un certosino lavoro di simulazione il portale Handylex.org, ad essere penalizzate dal nuovo calcolo sono quelle famiglie che spendono soldi per collaboratori domestici e addetti all’assistenza personale: tali somme (se certificabili) nella versione originaria dell’Isee venivano portate in detrazione, mentre ora ciò non è più possibile. Con il risultato che l’indicatore aumenta proprio per quelle persone che hanno una disabilità più grave o che comunque usufruivano (con contratto regolarmente registrato) del supporto di una badante. E questo – come del resto aveva immediatamente riferito la senatrice Maria Cecilia Guerra, la madre del nuovo Isee – non è l’unico appunto che si può fare alle sentenze del Tar.

Insomma, il margine di azione per ricorrere al Consiglio di Stato c’è tutto e a ben vedere ha anche una discreta dose di paradosso, giacché lo stesso Consiglio di Stato aveva a suo tempo dato il via libera preventivo al testo del regolamento Isee che ora il Tar del Lazio ha invece bocciato. In questa situazione, sarebbe davvero una sorpresa se il ministero del Lavoro decidesse di alzare bandiera bianca. (ska)

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