Nuovo naufragio nel Mediterraneo. Dispersi in 50, tra cui 10 bambini
ROMA - E' di 50 morti, di cui dieci bambini, il primo bilancio dell'ennesima tragedia del Mediterraneo. Nel tardo pomeriggio di ieri la notizia di un nuovo naufragio. Un barcone con a bordo almeno 250 migranti si è rovesciato a circa 60 miglia da Lampedusa. Al momento sono 34 i corpi senza vita recuperati, mentre sono 206 i superstiti soccorsi in mare. Secondo la Marina maltese, il naufragio sarebbe avvenuto intorno alle 17. I migranti avrebbero visto un aereo militare e avrebbero cominciato ad agitarsi per farsi notare, poi il capovolgimento dell’imbarcazione. Le autorità di Malta hanno coordinato i soccorsi, con l'aiuto delle autorità italiane. Il naufragio, infatti, è avvenuto in acque di competenza Maltesi. Tra i migranti tratti in salvo 150, tra cui 17 bambini, sono stati soccorsi da una nave maltese, mentre altri 56, tra cui 9 minori, dalla marina militare. Nella notte un altro sbarco: un barcone con 183 persone a bordo è giunto sull'isola di Lampedusa: tra i migranti anche 49 bambini che sono stati accompagnati nel centro di accoglienza, ormai al collasso.
boxL'appello all'Ue delle istituzioni. "La nuova tragedia avvenuta nel Mediterraneo dimostra come sia sempre più urgente lanciare una grande operazione Frontex di soccorso e ricerca nel Mediterraneo, da Cipro alla Spagna", ha affermato a poche ore dalla nuova tragedia il commissario per gli Affari interni dell'Unione europea Cecilia Malmström. "Senza azioni concrete le espressioni di solidarietà restano parole vuote". Sul nuovo naufragio è intervenuto anche il presidente del Consiglio, Enrico Letta. "E' la nuova drammatica conferma di una situazione di emergenza e della necessità di operare anche a livello europeo", ha affermato Letta, mentre il premier maltese Joseph Muscat, lancia un appello all'Unione europea. "E' un’altra sveglia per l’Europa - ha affermato -. Quante altre persone devono morire prima che ci sia un intervento? Malta e Italia lavorano insieme e si sentono abbandonate su questo tema. Questo è un problema europeo. Questi disperati cercano un futuro in Europa e l’Europa non può diventare cieca. I mari intorno a noi si sono trasformati in cimiteri".