18 settembre 2013 ore: 15:27
Società

Omofobia, Amnesty: ''In Italia manca legge contro crimini d'odio''

In un rapporto pubblicato oggi, Amnesty International ha dichiarato che l'Unione europea (Ue) e i suoi stati membri non stanno contrastando i crimini d'odio omofobico e transfobico ne' proteggono le persone dalla discriminazione
Omofobia. Due ragazzi si baciano

Roma - In un rapporto pubblicato oggi, Amnesty International ha dichiarato che l'Unione europea (Ue) e i suoi stati membri non stanno contrastando i crimini d'odio omofobico e transfobico ne' proteggono le persone dalla discriminazione, dalla persecuzione e dalla violenza.

E in paesi come Bulgaria, Germania, Italia, Lettonia e Repubblica Ceca non esiste una normativa completa sui crimini d'odio in quanto non sono compresi i reati contro le persone a causa del loro reale o percepito orientamento sessuale e dell'identita' di genere. In altri paesi, come Croazia e Grecia, le leggi contro i crimini d'odio omofobico e transfobico non vengono adeguatamente applicate, col risultato che talvolta i motivi omofobici e transfobici non vengono registrati dalla polizia o indagati in modo approfondito.

"La violenza motivata dall'odio ha un effetto particolarmente dannoso e a lungo termine sulle vittime. Cio' nonostante, l'Ue e molti dei suoi stati membri non riconoscono come crimini dell'odio, nelle loro legislazioni, i reati basati sul presunto o reale orientamento sessuale o sull'identita' di genere. E' un fatto inaccettabile, poiche' l'orientamento sessuale e l'identita' di genere sono motivi di discriminazione vietati dal diritto internazionale dei diritti umani", ha affermato Marco Perolini, esperto di Amnesty International sulla discriminazione in Europa e Asia centrale.

Il rapporto di Amnesty International, intitolato 'A causa di cio' che sono: omofobia, transfobia e crimini d'odio in Europa', mette in luce le lacune esistenti nella legislazione di molti paesi europei in cui l'orientamento sessuale e l'identita' di genere non sono espressamente compresi nei motivi per cui i crimini d'odio possono essere perpetrati. Il rapporto evidenzia, inoltre, l'inadeguatezza degli standard dell'Ue sui crimini d'odio in materia di contrasto della violenza omofobica e transfobica.

Il movente discriminatorio differenzia i crimini d'odio da altri atti criminali. Nelle indagini e nei procedimenti su reati commessi sulla base del reale o percepito orientamento sessuale o dell'identita' di genere della vittima, e' fondamentale che la polizia e le autorita' giudiziarie facciano tutto il possibile per smascherare i motivi che si celano dietro al compimento del crimine.

Secondo un recente sondaggio all'interno dell'Ue, l'80 per cento dei casi di violenza omofobica e transfobica non viene denunciato alla polizia, spesso per timore di un'ulteriore vittimizzazione a causa di un'omofobia e transfobia istituzionalizzate. In altri casi, i gay non apertamente tali non segnalano gli attacchi subiti perche' hanno paura di essere scoperti da coetanei e parenti.

(DIRE)

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