Ong sotto accusa, contro le campagne di odio una "alleanza internazionale"
- ROMA - Un’alleanza internazionale della solidarietà per contrastare le campagne di odio che stanno prendendo di mira le organizzazioni umanitarie. E’ l’obiettivo della terza edizione del festival Sabir, che si svolgerà dall’11 al 13 maggio a Siracusa. L’evento nato proprio per celebrare il primo anniversario della strage di Lampedusa, in cui persero la vita 368 persone, quest’anno mette al centro il lavoro delle tante associazioni e ong al fianco dei migranti, in risposta “all’ignobile campagna mediatica di questi giorni”.
“Siamo alla terza edizione del festival, che nasce anche come risposta delle reti internazionali, delle organizzazioni umanitarie e delle associazioni alle tragedie del mare, alla morte di 368 persone davanti a Lampedusa il 3 ottobre del 2013 – sottolinea Filippo Miraglia, vicepresidente di Arci nazionale -. L’edizione di quest’anno svolgerà, dunque, il ruolo di costruire un’alleanza internazionale della solidarietà e dei diritti, che oggi sono sotto attacco in maniera esplicita. La conseguenza di questa campagna vergognosa contro le ong è un sentimento generale di discredito contro i sentimenti di solidarietà, di compassione che qualcuno vuole sacrificati in nome della sicurezza e del guadagno. Per cui quest’anno abbiamo voluto dedicare l’edizione a chi salva le vite umane, siamo dalla loro parte e non dalla parte di chi usa strumentalmente questi argomenti per alimentare odio e razzismo”.
Alla conferenza stampa di presentazione del festival ha partecipato anche Loris De Filippi, presidente di Medici senza frontiere Italia, una delle ong impegnate nel salvataggio in mare dei migranti. “Devono cessare le speculazioni politiche su questo tema. Noi non siamo contrari a nessun tipo d’inchiesta perché non abbiamo niente da nascondere, ma non accettiamo né la lista di ong buone e cattive né la vergognosa definizione di taxi del mare – afferma -. Le ong sono la spina dorsale dell’ Italia, non possono essere vilipese in questo modo. Questo è un male. Inoltre, bisogna ricordare che il teorema secondo cui noi saremmo un fattore di attrazione è del tutto discutibile. Nel periodo in cui è cessata l’operazione Mare nostrum in una sola settimana sono morte 1200 persone: eppure oggi siamo accusati dagli stessi detrattori di Mare nostrum”.
Durante il festival ampio spazio sarà dedicato anche al modo in cui i media raccontano il fenomeno migratorio, con due panel promossi da Carta di Roma e dedicati alla formazione dei giornalisti. “Stiamo assistendo a un processo di formazione del pregiudizio, un pregiudizio nuovo e che oggi consente di parlare delle ong come di qualcosa di sospettabile in quanto tale.– sottolinea il presidente dell’associazione Giovanni Maria Bellu -. La verità è che la propaganda razzista non si può spingere fino al punto di dire lasciamoli morire, e quindi deve dire che quelli che li salvano sono sospettabili”. Sabir è promosso da Arci insieme ad Acli e Caritas italiana, con la collaborazione di Asgi, A buon diritto, Carta di Roma e Cgil. Al festival partecipano, inoltre, le reti internazionali Migreurop, Euromedrights, Forum civico europeo e solidar. Nel corso dell’evento, come ha ricordato Antonio Russo presidente di Acli, verranno rilanciate alcune campagne: “sarà l’occasione per parlare di nuovo della riforma della legge sulla cittadinanza, ancora ferma al Senato, ma anche dell’iniziativa Ero straniero, per l’abolizione della Bossi-Fini”. (ec)
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