13 settembre 2018 ore: 15:14
Immigrazione

Online il sito con le testimonianze delle famiglie dei migranti scomparsi

"Persone e non numeri" è il principio sul quale si basa l'iniziativa "Missing at the borders" che vuole restituire volto e storia ai "desaparecidos" nel Mediterraneo. In video il racconto di padri, madri, moglie e figli dei migranti algerini e tunisini di cui si è persa ogni traccia
missingattheborders.org Foto migranti scomparsi - missingattheborders.org

MILANO - Per ogni migrante che scompare - perché annega nel Mediterraneo o per qualche altro motivo -, ci sono una madre, un padre o una moglie, dei figli e altri familiari che piangono. Ma nel vortice delle polemiche tra forze politiche e tra Paesi europei non ci si rende conto del dramma umano che vivono migliaia di persone. E anche le statistiche su morti e naufraghi rischiano di togliere volto e storia a chi c'è dietro quei numeri. Ed è proprio per "dare voce ed espressione al dolore delle famiglie dei migranti deceduti, scomparsi o vittime di scomparsa forzata nel raggiungere l’Europa" che è nato missinattheborders.org, sito che "dà spazio a numerose storie e testimonianze dei parenti impegnati nella denuncia delle politiche migratorie europee che, non concedendo la possibilità di un ingresso regolare, costringono le persone a rischiare la vita per arrivarci privandole del diritto alla mobilità sancito nell’art. 13 della Dichiarazione universale dei diritti umani". 

Per ora sul sito ci sono le testimonianze di parenti di migranti scomparsi algerini o tunisini. È così possibile vedere in video queste padri , madri, moglie e figli che raccontano la loro esperienza. "Persone e non numeri" è il principio sul quale si base missingattheborders.org. L’iniziativa autofinanziata è promossa da una rete di organizzazioni, attive su entrambe le sponde del Mediterraneo, che hanno unito le forze con le famiglie dei migranti. In prima linea, fin dalla nascita del progetto, "Milano senza frontiere", insieme a Como senza frontiere, Palermo senza frontiere, Carovane Migranti, Association des travailleurs Maghrèbins de France, Alarm Phone e Watch the Med.          

“Anno dopo anno migliaia di persone scompaiono lungo i confini nel corso del loro viaggio migratorio - sottolinea Edda Pando, portavoce di Milano senza frontiere - . Si stima che dal 2000 il numero delle vittime abbia superato le 35 mila unità. E nessuno sa quante siano esattamente quelle lungo i percorsi che dall’Africa subsahariana e dal Medioriente portano verso le coste meridionali del Mediterraneo. Quello che Missing at the borders chiede è giustizia, verità e dignità per le famiglie; che si diano risposte concrete su quanto successo ai loro familiari scomparsi, che l’UE cessi di esternalizzare la sorveglianza delle frontiere e che sia garantito a tutti e a tutte la libertà di movimento”. (dp)

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