14 dicembre 2021 ore: 13:08
Società

Over 50 sempre più tecnologici, ma il divario digitale è ampio

L’associazione 50&Più e la Fondazione Leonardo hanno realizzato il volume “Ipotesi per il futuro degli anziani”. Da un’indagine contenuta nel libro, emerge che quasi l’85% degli ultracinquantenni possiede uno smartphone, oltre il 61% ha un pc, il 21% circa ha un tablet, circa il 40% utilizza un telefono cellulare senza Internet e l’8,4% utilizza uno smartwatch. Le proposte alla politica per ridurre il digital divide
Foto da Agenzia DIRE Tecnologia, cellulare internet web social

ROMA – “L’emergenza sanitaria che stiamo ancora vivendo ha amplificato la diffusione e l’utilizzo delle tecnologie nella vita quotidiana di ognuno, incrementando il processo di adeguamento al digitale. Una situazione che ha fatto emergere criticità e sfide per la popolazione senior. Essa, infatti, risulta più in difficoltà nell’acquisizione di competenze digitali, nell’esercizio della tutela della privacy e dei propri diritti e nell’accesso alle tecnologie informatiche, ma è anche il segmento di popolazione maggiormente in crescita e destinato ad assumere un ruolo sempre più centrale in termini sociali ed economici”. Ad affermarlo è l’associazione 50&Più, che con la Fondazione Leonardo ha realizzato il volume “Ipotesi per il futuro degli anziani. Tecnologie per l’autonomia, la salute e le connessioni sociali”, che fornisce un quadro della situazione odierna e degli scenari con cui la popolazione anziana dovrà confrontarsi nei prossimi anni. 
Il volume, curato dal presidente di 50&Più, Carlo Sangalli, e dal presidente della Fondazione Leonardo, Marco Trabucchi, raccoglie i contributi di 23 autori, che hanno analizzato il crescente diffondersi della tecnologia tra le generazioni più anziane. All’interno del testo è inclusa la ricerca condotta in collaborazione con l’istituto Format Research “La percezione della tecnologia da parte dei senior: un’indagine sugli over 50”, volta a verificare l’uso delle nuove tecnologie e l’influenza della digitalizzazione sulla qualità della vita degli italiani over 50. Gli ambiti analizzati spaziano dall’effettivo utilizzo dei dispositivi ai modi e tempi della loro fruizione, dalla privacy all’etica nella gestione dei dati digitali, dall’uso dei social network agli effetti nelle relazioni sociali, dal ruolo della domotica e dell’intelligenza artificiale alle tecnologie a supporto della salute, dell’informazione e dei servizi sociosanitari e assistenziali. Non mancano, poi, i dati che riportano l’avanzamento della digitalizzazione della sanità e riflessioni sulle potenzialità della tecnologia come ponte intergenerazionale.

“La pandemia ha imposto nelle vite di tutti noi grandi cambiamenti tecnologici, sia collettivi sia personali - afferma Carlo Sangallipresidente nazionale di 50&Più -. La tecnologia ci ha permesso di restare in contatto con i nostri cari nei momenti più difficili di distanziamento sociale, ma anche di sperimentare nuove frontiere per coltivare i nostri interessi come corsi online o visite virtuali nei musei. Oggi dobbiamo anche preoccuparci del divario digitale che affligge la popolazione senior ed è per questo che 50&Più si propone alle forze politiche come interlocutore e mediatore esperto nella definizione delle azioni volte ad accorciare tale divario”.
“Il progresso tecnologico è sotto gli occhi di tutti, ma renderlo accessibile a tutti richiede un piano mirato di finanziamenti, reti e infrastrutture adeguate, un costante impegno per una formazione che consideri i bisogni specifici di ogni utente, un’adozione incisiva degli strumenti tecnologici da parte dei servizi sociosanitari a beneficio delle persone – aggiunge Sangalli – un cambiamento che richiede uno sguardo diretto e aperto a nuove visioni, lo stesso sguardo con cui l’Associazione 50&Più e la Fondazione Leonardo osservano l’attuale rivoluzione tecnologica rapportata alle necessità dei senior”.

Alcuni dati dell’indagine

Dall’indagine condotta su un campione di oltre 1.500 persone tra i 50 e gli 85 anni è emerso che gli ultracinquantenni sono grandi utilizzatori delle nuove tecnologie: quasi l’85% possiede uno smartphone, oltre il 61% ha un pcil 21% circa ha un tabletcirca il 40% utilizza un telefono cellulare senza Internet e infine, l’8,4% utilizza uno smartwatch. L’utilizzo che gli over 50 fanno dei device informatici non si discosta dall’impiego da parte delle generazioni più giovani: quasi il 72% utilizza pc e tablet per la posta elettronica, il 67,8% per navigare su internet e il 67% per accedere ai social network. Un altro dato interessante rivela che il 37% effettua pagamenti online per servizi di vario genere e quasi il 30% l’e-commerce.

Altro dato emerso mostra che il 16,8% degli intervistati utilizza il pc o il tablet per ricavare informazioni utili a facilitare gli spostamenti, avere informazioni di carattere sanitario e istruzioni sulle diverse procedure.
Il 94,8% degli over 50 è iscritto a uno o più social network, mentre è soltanto il 5,2% a non utilizzarli. Questa passione è aumentata durante la pandemia soprattutto per tenersi in contatto con amici e parenti. I social più gettonati sono WhatsApp (79%) e Facebook (73,3%).
Attraverso i social, secondo quanto emerso dalla ricerca, gli ultracinquantenni comunicano con persone care (65%), si distraggono dai problemi personali (24%) e ampliano la rete di relazioni in base a interessi comuni (20%).

Circa il 73% degli intervistati è ricorso al proprio medico di base e/o altri medici, tramite la tecnologia. In particolare, il 52% del campione lo ha fatto tramite telefono, il 48% tramite WhatsApp e e-mail e il 6,5% con videochiamate. C’è stata anche una piccola percentuale, quasi il 6% che ha sperimentato sistemi di telemedicina, come la televisività, la teleriabilitazione, la teleassistenza e il telemonitoraggio.
Se da un lato la tecnologia attrae e viene riconosciuta dalla popolazione senior come un vantaggio, dall’altro lato questa fascia demografica ha anche bisogno di essere messa in guardia dai pericoli della rete – si sottolinea -. Alcuni dati evidenziano che l’uso dei social network favorisce il diffondersi di fake news e una mancanza di nozioni nel riconoscimento delle fonti di provenienza delle notizie. Così come il sentiment relativo all’uso della domotica e degli assistenti vocali registra una spaccatura tra piena accettazione (45%) e completo rifiuto (45%)”.

Le richieste alle forze politiche


I dati emersi dall’indagine hanno spinto l’associazione 50&Più e la Fondazione Leonardo ad avanzare alcune richieste alle forze politiche.
Le richieste sono volte ad avviare un dialogo per:
includere gli anziani all’interno di un progresso civile favorito dall’impiego della tecnologia, anche grazie a percorsi sensibilizzativi di formazione; ampliare l’accesso alla reti informatiche e alle infrastrutture tecnologiche della popolazione anziana sull’intero territorio nazionale; l’adozione di strumenti tecnologici da parte dei servizi sociosanitari e assistenziali a beneficio dei senior; coinvolgere le organizzazioni che si occupano di persone anziane per stimolare, sviluppare e testare nuove tecnologie; finalizzare parte delle risorse del Pnrr per ridurre il digital divide e migliorare così la vita della generazione senior.

 “Il processo di diffusione delle tecnologie nel nostro mondo risulta complesso e non può certo essere lasciato a una crescita spontanea. Gli ambiti da considerare importanti nel processo di diffusione delle tecnologie per plasmare il futuro sono moltissimi e complessi: non sono possibili piccoli aggiustamenti, qualche lezione informativa, un consenso generico – commenta Marco Trabucchipresidente Fondazione Leonardo  vi è bisogno, prima di tutto, di un’accettazione sincera, di una formazione seria e prolungata, della predisposizione di metodologie di lavoro già precedentemente adattate alle persone anziane. L’incontro della persona non più giovane con la tecnologia è sempre una questione seria e delicata che richiede sensibilità, attenzione e capacità di studio e progettazione”. 
“Nel momento in cui, attraverso le occasioni offerte dal Pnrr, si diffonderà nel nostro Paese in modo finalmente serio la disponibilità delle nuove tecnologie digitali – prosegue Trabucchi  l’associazione 50&Più e Fondazione Leonardo si propongono come strumento efficace per raggiungere quella fascia di popolazione che rischia di rimanere esclusa, anche se realisticamente è quella che ne trarrebbe il maggiore vantaggio”.
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