Pace, aperte le candidature per il Premio Paolo Dieci
ROMA - Cooperazione internazionale come strumento capace di creare e rafforzare la pace a 360 gradi: tra i soggetti in Italia e nei Paesi beneficiari - pubblici e privati - ma anche attraverso le comunità straniere nel nostro Paese, da coinvolgere, ascoltare e sostenere. Questo l'ideale alla base del Premio Paolo Dieci, cofondatore e presidente di Cisp scomparso nel 2019 mentre faceva il suo lavoro. Le organizzazioni promotrici - Cisp, Link 2007 e Le Reseau - hanno presentato oggi a Roma la sua seconda edizione per favorire la partecipazione di ong e associazioni, che hanno tempo fino al 20 ottobre per iscriversi in vista della consegna del 30 novembre.
Maura Viezzoli, presidente di Cisp, ricorda la figura di Dieci a cui il riconoscimento è dedicato: "Per Paolo la cooperazione era strettamente legata alla pace perché prevedeva la creazione di partenariati, quindi legami pacifici. Questo premio è un modo per puntare un faro su questo approccio".
Il premio vuole anche coinvolgere non solo le ong italiane ma anche quelle con background migratorio, come dice Roberto Ridolfi, a capo di Link 2007: "Il tema migratorio in Italia è l'elefante nella stanza. Noi proponiamo di affrontarlo serenamente, coinvolgendo proprio le realtà dell'accoglienza", non solo per favorire integrazione ma anche provare a risolvere "le difficoltà che ha la società civile italiana a farsi ascoltare dalle istituzioni".
Dare voce alle diaspore è un obiettivo centrale, aggiunge Cleophas Dioma, dell'associazione Le Reseau, originario del Burkina Faso, testimone in prima persona "della capacità di Paolo Dieci di accogliermi nel mondo della cooperazione e mostrarmi che le soluzioni si trovano insieme".
Il premio è sostenuto dalla Fondazione Charlemagne, Banca etica e Fondazione Cariplo, e punta a rafforzare la collaborazione col Politecnico di Milano e l'università di Roma Luiss Guido Carli. Quest'ultima, che ha ospitato l'incontro di oggi, sottolinea il professore Marco Francesco Mazzù, "fa suoi i valori di solidarietà e dialogo che il Premio promuove anche alla luce della nostra lunga collaborazione col Forum nazionale delle diaspore". Secondo Mazzù, per la Luiss l'impegno internazionale si riflette anche nel "40% di studenti stranieri in più nell'ultimo anno". (DIRE)