Si sono riuniti ieri, dopo la cerimonia inaugurale, i tavoli tematici istituiti in occasione della Capitale europea del volontariato. Entra nel vivo così una delle più importanti iniziative previste per il 2020 e il 2021. Oltre 200 i partecipanti. Patrizia Cappelletti (generatività.it): “Una bella sfida per la città”
PADOVA - Partecipare, coinvolgere, attivare e generare: sono queste le parole chiave dei sette tavoli di lavoro istituiti in occasione di Padova Capitale europea del volontariato 2020 che ieri si sono riuniti subito dopo la cerimonia di inaugurazione, per fare un punto sui lavori avviati e lanciare le basi per le attività che vedranno coinvolte associazioni, istituzioni e cittadini lungo tutto il 2020 e anche il 2021. “Appena saputo della nomina di Capitale europea del volontariato - ha raccontato Niccolò Gennaro, direttore del Csv di Padova - abbiamo chiamato la cittadinanza padovana, il volontariato, ma anche le imprese le istituzioni, l’università, il mondo della scuola a partecipare a dei tavoli di lavoro che ragionassero su alcuni degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu per dare alla città di Padova e alla Capitale europea del volontariato degli eventi e dei progetti concreti che poi la città svilupperà a partire dal 2021”. I temi dei tavoli, ha aggiunto Gennaro, sono “una sintesi dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu dell’Agenda 2030 e vanno dall’ambiente all’urbanistica, dall’economia allo sviluppo sostenibile, passando per le nuove emergenze e le fragilità. Sono un po’ i pilastri che riguardano una comunità che vuole reimmaginare un futuro”.
Quella dei
sette tavoli di approfondimento, infatti, è forse una delle più interessanti e importanti iniziative che Padova Capitale europea del volontariato ha deciso di intraprendere in questo anno davvero eccezionale, visto che si tratta della prima volta che una città italiana ricopre questo ruolo. Sette tavoli con l’obiettivo di riflettere su altrettanti temi, proporre eventi e avviare, nel 2021, una progettualità come azione concreta. E ieri, durante un’incontro tenutosi presso Fornace Carotta a Padova, i sette gruppi di lavoro hanno potuto confrontarsi sul lavoro fatto fino ad oggi. “Ci sono stati oltre 400 iscritti”, ha spiegato Patrizia Cappelletti, coordinatrice dell’archivio della Generatività sociale, investita dal Csv di Padova del ruolo di osservatore di processo insieme a Paolo Pezzana nei confronti dei sette tavoli. “La partecipazione, poi, ha visto 200 persone che fisicamente si sono incontrate più volte - ha aggiunto Cappelletti -. Una partecipazione davvero molto generosa e questo è un segnale importante”.
Nati nell’ottobre 2019, i tavoli hanno già prodotto dei position paper ma è con la giornata di ieri che il loro lavoro è entrato nel vivo. Per Cappelletti si tratta di una “esperienza ambiziosa, certamente una bella sfida per la città”. Dello stesso parere gli stessi coordinatori dei diversi tavoli. “Sono tavoli operativi che hanno una funzione meravigliosa di costruire reti - ha raccontato Sara Bin, coordinatrice del tavolo di lavoro “Pace, diritti umani e cooperazione internazionale”-. Tavoli nei quali si discutono idee ma anche di noi stessi, del nostro modo di fare, nel nostro caso specifico di portare pace, cooperazione internazionale, diritti umani, qui e altrove. Sono uno splendido inizio per continuare a costruire con nuove energie e con nuovi partnerariati”. E proprio dal tavolo coordinato da Sara Bin, le proposte parlano di nuove esperienze da realizzare. “È emersa la voglia di portare discorsi di cooperazione e di pace nel cuore della città e della cittadinanza - ha spiegato Bin -. Chi lavora a questi temi è spesso visto come qualcuno che lavora fuori dai confini nazionali”.
La città e i suoi spazi ancora una volta al centro dei lavori del tavolo su “Ambiente e urbanistica”, coordinato da Matteo Mascia. “Abbiamo messo in campo una serie di proposte che stanno concretizzandosi in una camminata fotografica nei quartieri della città per evidenziare i luoghi da rigenerare e quelli già rigenerati che val la pena comunicare e far conoscere - ha spiegato Mascia -. Questo percorso dovrebbe aiutarci a trovare un luogo simbolico per la sua identità e valore su cui costruire un progetto di rigenerazione nel corso del 2021”. Il bisogno di un maggiore sostegno al volontariato è emerso invece dal tavolo “Povertà e nuove emarginazioni”, coordinato da Federica Bruni. “Il lavoro di quest’anno è pensato come azione di sostegno al volontariato che si occupa di povertà - ha spiegato Bruni -, cioè come provvedere alle questioni amministrative e burocratiche, come accogliere e formare i nuovi volontari. Dall’altra parte c’è il lavoro di esplorazione dei temi e delle buone prassi in modo da poterle diffondere”. Il tavolo “Benessere, sport e salute”, coordinato da Fabio Toso, invece, si è dato come obiettivo quello di “far conoscere soprattutto che Padova è una città che non lascia indietro nessuno, una città che ha risposte per molti bisogni, ma soprattutto si preoccupa dei bisogni dei più fragili”. Un tema traversale che ha trovato spazio anche nel tavolo “Cultura e istruzione”, coordinato da Mirella Cisotto. Il tavolo, infatti, ha trattato il tema della cultura “come partecipazione, formazione, come inclusione, rispetto e valorizzazione del patrimonio artistico storico e ambientale - ha spiegato Cisotto -. Stiamo lavorando ad un evento che presenterà moltissime associazioni con le loro competenze che vanno dall’arte, al teatro, alla musica e poi un progetto che mira a creare mediatori culturali che possano portare la cultura alle fasce più fragili della città”.
Sulle relazioni tra profit e non profit si è soffermato il tavolo su “Economia e sviluppo sostenibile” coordinato da Marco Piccolo. “Abbiamo organizzato momenti di approfondimento con l’università sui temi della responsabilità sociale e del territorio - ha spiegato Piccolo -; abbiamo ragionato sull’economia circolare, quindi l’idea della responsabilità sociale del territorio che collega attori profit e non profit e enti locali, cittadini, che diventa l’ambito su cui giocarsi la partita della sostenibilità”. Il tema di come la tecnologia può aiutare il volontariato e la cittadinanza è stato infine il focus attorno a cui si è confrontato il tavolo “Tecnologia e Innovazione”, coordinato da Fabrizio Dughiero, docente universitario, ricercatore e prorettore dell’Università di Padova. “La tecnologia è fondamentale per aiutare a fare volontariato in modo professionale - ha spiegato Dughiero -. Non si può più improvvisare, bisogna fare progetti precisi e su questo la tecnologia sicuramente aiuta”. Dai lavori del tavolo, inoltre, è emersa la necessità di “creare una giornata di lavoro nella quale inviteremo personalità che lavorano nei settori del lavoro, della formazione, della comunicazione e della mobilità per farci dare degli spunti, poi avremo dei tavoli che lavoreranno con dei facilitatori e cercheremo di coinvolgere il mondo del volontariato in queste tematiche fondamentali”. Tante le idee su cui il tavolo è al lavoro, ma l’aspetto più importante, ha sottolineato Dughiero, è stata soprattutto il clima di partecipazione attiva ai lavori. “La condivisione e la partecipazione, il creare dal basso è una modalità nuova ma necessaria - ha aggiunto Dughiero -. Non dobbiamo più aspettarci che le idee arrivino dall’alto ma dobbiamo essere noi i primi che si danno da fare per migliorare il nostro territorio e il nostro mondo”.
Per i sette tavoli parte quindi una nuova fase che li vedrà protagonisti nel realizzare quanto deciso nelle riunioni precedenti. “Ora si tratta di mettere a terra queste idee, ricche e alcune particolarmente ambiziose - ha concluso Cappelletti -. Sarà una prova per i tavoli e sarà importante che si trovino altri alleati perché sono temi rilevanti, toccano questioni cruciali e quanto più sapranno mobilitare altre risorse e prospettive allora riusciranno a realizzarsi”.(ga)