7 febbraio 2020 ore: 12:00
Non profit

Padova, Tabò: “Tempi maturi per istituire la capitale italiana del volontariato”

di Giovanni Augello
L’appello del presidente dell’associazione dei Centri di servizio per il volontariato italiani (Csvnet) al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Sarà un modo per intercettare la virtuosa collaborazione tra Comuni e mondo del volontariato”
stefano tabo'
PADOVA - “Siamo convinti che siano maturi i tempi per istituire il titolo di Capitale italiana del volontariato”. A consegnare l’idea e l’appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è il presidente di Csvnet, Stefano Tabò, durante l’evento di inaugurazione di Padova Capitale europea del volontariato 2020 che ha visto la partecipazione anche del Capo dello stato. Un’idea, quella della Capitale italiana del volontariato, nata proprio dai “consensi, le attenzioni, le adesioni che Padova Capitale ha avuto il merito di sollecitare”, ha chiarito Tabò.
 
“Percepiamo un desiderio collettivo di veder riconosciuto l’impegno profuso da amministrazioni locali, volontari e cittadini, enti del terzo settore per costruire comunità coese e resilienti, fondate sulla contribuzione di ciascuno al bene comune - spiega Stefano Tabò -. Sarà un modo per intercettare – nei piccoli così come nei grandi centri – la virtuosa collaborazione tra Comuni e mondo del volontariato, capace di generare pratiche consolidate, efficaci, innovative, coraggiose”. La proposta sarà formalizzata nei prossimi giorni, ha aggiunto Tabò. “CSVnet formalizzerà nei prossimi giorni la proposta del riconoscimento annuale della Capitale italiana del volontariato - ha spiegato Tabò -, dopo averne approfondito gli aspetti essenziali insieme agli irrinunciabili partnership istituzionali. Saremmo profondamente onorati di poter contare sull’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica”. Lo sfondo della proposta, spiega una nota di Csvnet, è legato alla riforma del terzo settore che "determina una svolta importante nei rapporti tra volontariato e pubblica amministrazione - continua -. L’art. 19 del Codice del terzo settore prevede, infatti, che le 'le pubbliche amministrazioni promuovono la cultura del volontariato', una disposizione volta non solo a sostenerne le attività ma a promuoverne valori e modelli come parte del dovere pubblico di perseguire società più solidali".
 
Per il presidente di Csvnet, il riconoscimento di Padova quale Capitale europea del volontariato 2020 “rappresenta per tutti noi motivo di orgoglio e ci richiama immediatamente a quel radicamento territoriale che, da sempre, induce ad agire nel quotidiano e nella prossimità - ha aggiunto Tabò -, naturalmente attratti dai luoghi – ma soprattutto dai volti – più comuni ed apparentemente secondari. Il volontariato è capace di portare i colori e la gioia della festa nella durezza della ferialità”. Padova Capitale europea del volontariato “ci racconta di una eccellenza che passa attraverso gesti concreti, attenti, intelligenti dei suoi cittadini, delle sue associazioni, delle sue istituzioni - ha detto Tabò -. Gesti che si fanno progetti, strumenti, relazioni nell’esercizio di precise responsabilità pubbliche e private.  Padova un’eccellenza, un esempio significativo da riconoscere e a cui guardare ben sapendo però che la cultura e la pratica del volontariato non può essere copiata. La si può solo interpretare, vivere, testimoniare”.
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