21 giugno 2016 ore: 14:41
Giustizia

Palermo, da bene confiscato a comunità terapeutica assistita

Nasce a Trabia (Pa) la comunità "Giuseppe Zizzo", pronta ad accogliere 20 persone con disabilità psichica. E’ stata realizzata grazie alla confisca di un immobile appartenuto alla criminalità organizzata e alla successiva applicazione del programma di finanziamento PON Sicurezza
Comunità "Giuseppe Zizzo" a Trabia. Palermo

PALERMO - A Trabia, in provincia di Palermo, nasce in un bene confiscato una comunità terapeutica che darà assistenza per 20 persone con una disabilità di tipo neurologico. La nuova comunità terapeutica assistita è stata realizzata grazie alla confisca di un immobile appartenuto alla criminalità organizzata e alla successiva applicazione del programma di finanziamento PON Sicurezza – Convergenza 2007/2013 – Asse II - Obiettivo operativo 2.5. del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr).

Il bene, confiscato al boss mafioso Giuseppe Rancadore, è stato assegnato al Comune di Trabia nel 2000 e dopo un iter complesso ieri è stato restituito alla cittadinanza.  La CTA, gestita dalla cooperativa Nuova Generazione, è destinata ad accogliere 20 utenti adulti affetti da disturbi psichici che necessitano di un trattamento in regime residenziale e che non hanno un adeguato supporto familiare. L'accesso e la dimissione dei pazienti avvengono in conformità ad un programma personalizzato. L’equipe multidisciplinare, in grado di assicurare assistenza sanitaria e sostegno ai pazienti nell’arco delle ventiquattro ore, è costituita da un medico responsabile della struttura, medico psichiatra, psicologo, pedagogista, assistente sociale, animatori socio/culturali, infermieri professionali, cuoco ed addetto alla cucina, ausiliari socio-sanitari.
L’obiettivo primario della struttura è quello di garantire la cura della propria persona, l’inserimento lavorativo, le attività ricreative-ludiche, la riabilitazione e la risocializzazione dei pazienti, lo sviluppo delle potenzialità individuali e il recupero dei livelli di autonomia di ciascun paziente.

“Il nostro Comune insieme al Ministero dell’interno italiano e alla Comunità Europea hanno reso l’azione di contrasto alla criminalità organizzata esempio concreto e virtuoso di reimmissione di un bene confiscato alla mafia nel circuito economico-produttivo - ha detto il sindaco di Trabia, Leonardo Ortolano -. La Comunità terapeutica assistita, che il Comune di Trabia può annoverare tra le risorse del suo territorio, abbiamo voluto intitolarla alla figura di Giuseppe Zizzo: dermatologo e medico di famiglia, uomo distintosi per la sua indole generosa e altruista, che ha instaurato un rapporto molto forte con i suoi pazienti e la cui passione per la politica si è coniugata con un impegno attivo nella lotta contro la mafia, sempre dettato dal profondo senso di legalità e di giustizia che lo contraddistingueva.”

“Mio padre era medico che aveva inteso la sua professione come un modo per aiutare gli altri ed ha vissuto la politica con lo stesso obiettivo - ha sottolineato la figlia di Giuseppe Zizzo, Carmela Zizzo -. Spirito di servizio e forte impegno per aiutare i suoi concittadini e soprattutto i più deboli. Peraltro in contesto storico dove la mafia era più forte e violenta. Io sono cresciuta respirando ogni giorno valori di giustizia, legalità e amore per il prossimo. Oggi sarebbe molto felice che il suo nome, a futura memoria, sia legato proprio ad una comunità terapeutica.”

“La lotta alla mafia andrà avanti e non dovrà subire delle pause, dovrà essere martellante al di là delle appartenenze politiche - ha detto il senatore e componente della commissione antimafia Giuseppe Lumia -. Il prossimo 5 luglio verrà presentato un testo unico antimafia che diventerà legge entro un anno. Sarà basato sul proseguimento e il rafforzamento delle misure di 'aggressione patrimoniale'. Oggi in Italia siamo diventati un esempio in Europa grazie al nostro metodo di contrasto alla criminalità organizzata. L’Italia sarà capofila e guida europea perché le mafie si sono globalizzate e occorre un approccio internazionale che ci consentirà presto di riportare nelle patrie galere anche il signor Domenico Rancadore.”
La realizzazione della Comunità terapeutica assistita è stata realizzata avvalendosi dell’utilizzo dei Fondi strutturali che l’Unione Europea destina allo sviluppo economico e sociale delle Regioni considerate “in ritardo” rispetto alla media europea, attraverso i Programmi Operativi Nazionali (PON) e i Programmi Operativi Regionali (POR). (set)

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