30 luglio 2016 ore: 12:43
Società

Palermo, Lisca Bianca torna in mare dopo 20 anni

Il progetto di restauro della storica imbarcazione con cui Sergio e Licia Albeggiani fecero il giro del mondo dal 1984 al 1987 ha coinvolto ragazzi del circuito penale, ex-tossicodipendenti, persone con disabilità e migranti. Orlando: “Uno straordinario strumento per unire realtà che non si sarebbero mai incontrate”
lisca bianca

- PALERMO - Lisca Bianca dopo 20 anni ha rivisto la sua luce. La barca con cui Sergio e Licia Albeggiani realizzarono il loro giro del mondo, dal 1984 al 1987, ieri sera, presso il cantiere Ges. Nav. di Palermo, è tornata finalmente in mare. Il suo restauro è stato il risultato di un progetto di alta valenza sociale che ha ricevuto anche il plauso personale della presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini: un mosaico di forze diverse che, insieme hanno creduto nello stesso obiettivo. Nel 2013 ha preso il via, infatti, il progetto “Lisca Bianca - navigare nell'inclusione" che ha coinvolto nel restauro i ragazzi dell'Istituto penale per i minorenni di Palermo, della Comunità di recupero Sant'Onofrio di Trabia, dello Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e di 5 assistiti Inail. 

Il momento del varo, con il tradizionale lancio della bottiglia, è stato allietato dalla musica del duo Nisia che ha eseguito un brano ispirato e dedicato proprio alla storia di Lisca Bianca. Tutta la cerimonia a cui hanno partecipato, Licia Albeggiani, il sindaco Orlando, parecchie autorità cittadine e rappresentanti del mondo dell'associazionismo, verrà inserita anche nel docufilm “Lisca Bianca – La virata di Sonia" per la regia di Enrico Montalbano. Lisca Bianca è un ketch di legno di circa 11 metri ritrovato da Elio Lo Cascio (sociologo, mediatore penale) e Francesco Belvisi (designer e progettista navale) in un cantiere periferico di Palermo dopo oltre 20 anni di abbandono che la famiglia Albeggiani ha poi deciso di donare per finalità etiche e sociali. 

"Quando decidemmo di fare il giro del mondo - racconta Licia Albeggiani - eravamo circondati dallo stesso scetticismo che all'inizio ha riguardato questo progetto di recupero sociale. Oggi sono emozionata come ieri perché il risultato raggiunto è frutto dell'impegno umano e sociale di tanta gente. Sapere che la barca si metterà a servizio degli altri mi rende molto felice".

"Quello di Lisca Bianca è un percorso lungo, difficile e faticoso, costellato di ostacoli ma anche di tante soddisfazioni - racconta con grande emozione Elio Lo Cascio, presidente di associazione Lisca Bianca - che abbiamo portato avanti con passione ed entusiasmo. Quella che sembrava 'un'impresa epica' si è oggi conclusa, facendo iniziare un altro percorso. La barca, porta con sé la romantica storia degli Albeggiani, ma adesso racchiude anche le storie, l’anima e l’entusiasmo di tutti coloro che ci hanno lavorato per farla rinascere a nuova vita. Un grazie sincero a tutti coloro che si sono lasciati coinvolgere da questa follia contagiosa”.

"È stato difficile, sì, ma ce l’abbiamo fatta e alla fine è emersa tutta la bellezza di questo progetto in tutte le sue articolazioni - aggiunge anche Nadia Lodato operatrice del progetto -. Abbiamo vinto la prima grande sfida ma adesso ce ne saranno altre che la faranno diventare un nuovo volano di sviluppo. Il cantiere continuerà, infatti, a lavorare senza sosta, con maggiori capacità e tecnologie grazie alla collaborazione con il Comune di Palermo che metterà a disposizione un capannone dismesso della Fiera del Mediterraneo. La barca, in futuro, sarà impiegata per percorsi di turismo sostenibile e attività di vela rivolte a persone disabili e in condizioni di marginalità sociale che altrimenti avrebbero scarso accesso alla navigazione". 

"Tecnicamente siamo in presenza di una lucida follia – ha dichiarato il sindaco Orlando -: inizia il terzo giro del mondo con due sole considerazioni: la vela e il mare. Palermo ha un forte rapporto con il mare che deve servire non a dividere ma ad unire. Lisca Bianca è stata uno straordinario strumento per unire realtà che nella loro vita non si sarebbero mai incontrate. Qui ci sono gli artisti, i ragazzi del Malaspina, i migranti che hanno il diritto di decidere dove andare a vivere la propria esistenza. Questa barca – ha proseguito il sindaco - è Palermo, col suo rapporto col mare, con la vela che qui vanta una straordinaria tradizione”.

"Inail ha condiviso e voluto partecipare fortemente al progetto - ha sottolineato anche il direttore dell'Inail di Palermo Vincenzo Amaddeo - perché rappresenta una dimostrazione chiara che la cultura del mare è un occasione formidabile di inclusione sociale. Lisca Bianca è stato un progetto di rete di alta valenza sociale che ha consentito ai nostri 5 assistiti di mettere a disposizione le loro maestrie professionali e di apprenderne di nuove. L'imbarcazione porta dentro di sé un coacervo di storie di difficoltà e diversità differenti che si sono messe in comune in un clima di risocializzazione e di inclusione autentica". Per portare avanti il progetto, che nei tre anni, non si è retto strutturalmente su bandi e finanziamenti pubblici, è stato vitale il supporto dei partner: Istituto don Calabria, Centro Studi Opera Don Calabria, associazione Apriti Cuore onlus, YAM srl e Istituto Penale per i Minorenni di Palermo che hanno creduto e operato con entusiasmo fin dal primissimo istante; i partner tecnici sono stati: Makita Italia, Sika Italia, WS Marine; poi ancora la Soprintendenza del Mare, Fondazione San Zeno, Anima Universale, UniCredit. Infine un plauso anche alla Lega Navale Italiana con cui si è associato il lavoro in cantiere alla possibilità di avviare alla vela alcuni ragazzi del circuito penale e persone con disabilità. (set)

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