Palermo, medici a congresso: “Basta con il mito dello straniero untore”
Cinesi dal medico
Il congresso è anche occasione per celebrare i 21 anni di attività della Simm. Durante la cerimonia d’apertura, prevista nel pomeriggio, sarà consegnata un’onorificenza al professore Elio Guzzanti, già ministro della Sanità e firmatario della prima norma italiana che ha garantito l’assistenza sanitaria per gli immigrati irregolari. “La Società italiana di medicina delle migrazioni è una grande risorsa culturale, morale ed etica - ha dichiarato l’ex ministro Guzzanti -. Questi valori dobbiamo difenderli, perché il diritto alla tutela della salute si esercita cercando di avere quanta maggiore capacità di comprensione delle persone. In questo consiste la nostra forza: essere la medicina delle persone che hanno maggiori problematiche. Io mi auguro che la Società che voi definite piccola diventi grandissima e rappresenti una grande comunità aperta”.
Uno spazio particolare verrà riconosciuto al ruolo delle famiglie e delle comunità immigrate, a sostegno di un loro progressivo coinvolgimento e integrazione. Nella giornata di domani si entrerà nel vivo dei temi come i cambiamenti socio-epidemiologici, le prassi clinico-assistenziali, le ricerche scientifiche, i percorsi istituzionali e del privato sociale e le politiche per la promozione della salute che alimenteranno un dibattito multidisciplinare. Sabato, invece, particolare attenzione sarà dedicata all’ascolto delle istanze delle comunità straniere, con una tavola rotonda alla quale parteciperanno delegazioni di immigrati provenienti da Udine, Bologna, Palermo, Aversa, Brescia e Torino. “Lo scopo della nostra attività è includere gli immigrati come nuovi cittadini nei percorsi socio-assistenziali del sistema sanitario pubblico - spiega Mario Affronti, presidente nazionale della Simm e responsabile dell’unità operativa di Medicina delle migrazioni al policlinico di Palermo - e sfatare definitivamente il mito dell’’immigrato untore’ - , portatore di malattie esotiche e focolaio di epidemie.
L’inclusione, per essere vera e giusta, deve partire dai piccoli e dai deboli. La Simm sostiene la costruzione di spazi di cittadinanza effettiva per tutti. A partire da quella dei minori stranieri che nascono in Italia, ancora esclusi a causa della preminenza del principio dello “ius sanguinis” che ostacola un’immediata e piena integrazione nella comunità nazionale. “Siamo convinti – dichiara ancora Mario Affronti - che la salute vada intesa in senso globale e che è proprio la mancanza di questi elementari diritti a generare malattie”. (set)