18 settembre 2017 ore: 17:50
Immigrazione

Palermo, sono 410 migranti sbarcati oggi. Peggiorano le condizioni di salute

Tra i migranti arrivati al porto di Palermo anche una bimba nata a bordo di un gommone. Tanti i minori con mamme a seguito. Peggiorano le condizioni di arrivo: moltissimi gli uomini con traumi a sofferenze, conseguenza del tempo trascorso nei campi di detenzione libici
Serena Termini/Rs Sbarco Sicilia - 18 Settembre 2017

Foto: Serena Termini/Rs

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Sbarco Sicilia - 18 Settembre 2017

PALERMO - Dopo quasi 3 mesi dall'ultimo sbarco, questa mattina 410 migranti sono arrivati al porto di Palermo, al molo Quattro Venti, a bordo della la nave Cantabria della marina militare spagnola.
Si tratta in particolare, di 358 uomini e 52 donne, di cui sei incinte. Tantissimi sono i bambini molto piccoli accompagnati dalle mamme, visibilmente molto provate, ma in buona condizione di salute.
Avvolto come un fagottino in una copertina rossa, insieme alla sua giovane mamma è stato soccorso un bambino di due giorni nato su un gommone e poi trasferito sulla nave giunta oggi in città. Il piccolo è stato trasportato all'ospedale Ingrassia.

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Peggiorano invece, rispetto al passato, le condizioni di salute di arrivo degli adulti. Un numeroso gruppo, infatti, oltre a due multi-traumatizzati che sono stati portati in barella, è sceso con evidenti traumi fisici subiti soprattutto alle gambe. In molti hanno avuto bisogno per camminare dell'ausilio della sedia a rotelle.
In una giornata particolare per la città di Palermo - caratterizzata dalla visita dopo 20 anni di assenza del Dalai Lama -, nessuna alta autorità istituzionale era presente al porto a presiedere lo sbarco.
Dieci i nuclei familiari accertati, mentre 38 sarebbero i minori non accompagnati. Le nazionalità di provenienza sono le più varie, arrivando sia del Maghreb che della fascia sub-sahariana. Alcuni arrivano poi Yemen, Palestina, Israele, Siria, Costa d'Avorio, Nigeria e Sudan.
Ad accoglierli, come sempre, tutta la macchina della prima accoglienza, coordinata dalla prefettura di Palermo che vede impegnati i medici e infermieri dell'Asp di Palermo, i volontari della Caritas e della Croce Rossa.

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Secondo il piano ministeriale, dopo la prima identificazione, 320 saranno trasferiti in altre regioni d'Italia mentre a Palermo rimarranno soltanto 90 migranti che comprendono anche i minori non accompagnati e chi ha bisogno di cure sanitarie.
"Da questo sbarco, purtroppo, emerge in maniera molto evidente che rispetto al passato le condizioni psico-fisiche dei migranti  risentono molto del peso del tempo trascorso nei campi di detenzione libici - sottolinea Domenico Guarino, padre comboniano impegnato da anni come volontario insieme alla Caritas -. Stiamo assistendo ad uno spaccato di sofferenza dettato principalmente dalla presenza di molti giovani feriti che lascia pensare che il trattamento nei campi libici sia al di fuori di ogni regola umana. In questo momento gli accordi stipulati con la Libia sono accordi fatti sulla sabbia mobile, nel senso che non possiamo parlare di una politica umanitaria di controllo delle migrazioni perché tutto risulta estremamente fragile, precario e variabile. Ancora l'Italia e l'Europa fanno fatica a capire che possiamo contenere in qualche misura i flussi degli arrivi, ma solo per poco tempo. E' come se si volesse tappare un buco per non fare passare l'acqua che nel frattempo passa da altre parti. In particolare il fatto che oggi i migranti arrivino da moltissimi paesi fa intuire realmente l'entità del traffico di vite umane che vengono respinte in mare prima dalla guardia costiera libica, riportati poi a terra per poi ancora essere smistati in maniera disordinata nei vari centri". (set)  

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