26 marzo 2024 ore: 12:28
Società

Palestina, gli studenti occupano La Sapienza: “Basta accordi con Israele”

Come già avvenuto a Torino, Bologna e altri atenei la rivolta studentesca arriva nella Capitale. Gli occupanti chiedono lo stop ai bandi Maeci e a ogni contatto con l’industria bellica
striscione La sapienza Gaza

Striscione occupazione La sapienza per Gaza

ROMA - “La Sapienza faccia come UniTo. Blocchiamo il bando Maeci Italia-Israele” è lo striscione che gli studenti dell’università La Sapienza di Roma hanno affisso davanti all’entrata del rettorato dell’ateneo, occupato dalla serata di ieri. L’obiettivo,  in solidarietà con quanto sta succedendo a Gaza, è di bloccare l’adesione della Sapienza al bando di ricerca del ministero degli Esteri come già fatto dall’università di Torino e qualsiasi altro accordo con le autorità israeliane. “Il nostro è un obiettivo politico, non possiamo accettare il legame del mondo universitario con il mondo bellico. Siamo stati costretti a fare quest’azione forte per il genocidio in corso nella Striscia di Gaza. La rettrice ci ignora, noi non ci fermeremo” hanno sottolineato gli studenti di Cambiare rotta, in una conferenza stampa, organizzata questa mattina. Hanno poi organizzato un contro senato accademico, bloccando di fatto quello previsto per oggi alle 14. 

I ragazzi vogliono un incontro con la rettrice Antonella Polimeni a cui chiedono di rimettere l’incarico alla Med-Or che fa capo alla fondazione Leonardo. In alternativa chiedono che una loro delegazione possa entrare in senato accademico per portare le istanze pro Palestina. "Sapienza riconosce quali strumenti di comunicazione e di decisione quelli definiti dalle leggi e dai regolamenti, informati dalle norme di convivenza civile che guidano il Paese - ha replicato Polimeni in una nota -.Lo Statuto di Sapienza dota l’Ateneo di organi decisionali composti dai rappresentanti eletti delle diverse componenti della Comunità accademica, che portano negli Organi la voce e le opinioni dei soggetti rappresentati”.

In riferimento alle richieste avanzate degli studenti che hanno occupato nelle il Rettorato, “nel ribadire la più ferma condanna di ogni forma di violenza e di azione illegale e antidemocratica” aggiunge che “l’Ateneo è disponibile, come sempre è stato, a portare in discussione eventuali istanze della Comunità studentesca, purché queste giungano in modo condiviso attraverso la propria rappresentanza negli organi e non ledano i principi democratici e i diritti e le libertà altrui."

 

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