Papa Francesco: "No ad un'economia dell'esclusione. Iniquità radice di tutti i mali"
ROMA - "No ad un'economia dell'esclusione e della iniquità". Così Papa Francesco nel suo discorso in videocollegamento in occasione dell’incontro "Le idee dell’Expo 2015, verso la Carta di Milano” tenutosi oggi nel capoluogo lombardo. Duro il monito di Papa Bergoglio. "Questa economia uccide - ha detto il Papa. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa. Questo è frutto della legge di competitività per cui il più forte ha la meglio sul più debole. Qui non siamo solo di fronte alla logica dello sfruttamento, ma a quella dello scarto. Gli esclusi non sono solo esclusi o sfruttati, ma rifiuti. Sono avanzi". Per Papa Francesco, quindi, è necessario "non perdersi nei sofismi" per risolvere realmente i problemi. Occorre, spiega Francesco, "risolvere la radice di tutti i mali che è l'iniquità". Ma per fare questo, ha aggiunto il Papa, occorre fare "scelte prioritarie", tra cui "rinunciare all'autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e agire anzitutto sulle cause strutturali dell'iniquità".
Dal Papa, poi, un nuovo monito sulla custodia della terra e sulla responsabilità degli uomini nel custodirla. "La terra ci è stata affidata perché possa essere per noi madre, capace di dare quanto necessario a ciascuno per vivere - ha detto Francesco -. La terra non è un'eredità che abbiamo ricevuto dai nostri genitori, ma un prestito che fanno i nostri figli a noi, per cui la custodiamo e la facciamo andare avanti per riportarla a loro. La terra è generosa e non fa mancare nulla a chi la custodisce. La terra che è madre per tutti chiede rispetto e non violenza". Occorre, quindi, prendersene cura per "riportarla ai nostri figli, migliorata e custodita". Un impegno, quello della custodia, che per Papa Francesco "non è esclusivo dei cristiani, ma riguarda tutti".(ga)