3 settembre 2021 ore: 11:03
Disabilità

Paralimpiadi, edizione storica: l’Italia fa il record di medaglie e tocca quota 65

A Tokyo Assunta Legnante, dopo gli ori di Londra e di Rio, si deve “accontentare” della medaglia d’argento. Ma la giornata porta anche l'argento del nuoto di Stefano Raimondi nei 200m misti, i bronzi di Giulia Terzi nei 50m farfalla S7 e della staffetta maschile 4x100m mista, gli altri bronzi di Monica Boggioni sempre nel nuoto (nei 200m misti SM5), di Ndiaga Dieng nella finale dei 1500 metri piani e di Federico Mancarella nel kayak. Superate le 58 medaglie di Seul '88!
Foto da Agenzia DIRE Assunta Legnante

Ci speravano un po’ tutti, anche perché Assunta Legnante non perdeva al lancio del peso dal 2012. Stavolta, però, l’atleta azzurra ha dovuto arrendersi allo strapotere dell’uzbeka Safiya Burkhanova, dodici anni più giovane di lei. E’ arrivata comunque una splendida medaglia d’argento che, unita al bronzo di Ndiaga Dieng nella finale dei 1500 metri piani, al bronzo di Federico Mancarella nel kayak, e - più tardi - all'argento di Stefano Raimondi nei 200m misti del nuoto e il bronzo di Monica Boggioni sempre nel nuoto (200m misti SM5), fa toccare alla squadra azzurra quota 65 medaglie olimpiche! Un record fantastico per l’Italia, che ha superato le 58 medaglie di Seul '88 (record ulteriormente migliorabile in questi ultimi 2 giorni di gare, visto che i Giochi Paralimpici di Tokyo terminano domenica 5 settembre).
Ma andiamo per ordine.

Il bronzo di Ndiaga Dieng

Come detto, la giornata paralimpica è stata aperta per l’Italia da Ndiaga Dieng, che ha vinto la medaglia di bronzo nei 1500m T20 maschili. Dieng ha chiuso al terzo posto la finale disputata all'Olympic Stadium portando a casa quella che era momentaneamente la medaglia numero 59 per l'Italia.
Ndiaga Dieng è nato a Dakar (Senegal) il 17 luglio del 1999 ed è tesserato per l'A.S. Anthropos Civitanova Marche. Ha esordito in Nazionale nel 2018 ed è alla sua prima partecipazione a una Paralimpiade. In bacheca ha due ori negli 800 e nei 1500m conquistati agli Inas Global Games del 2019 a Brisbane
"Non so cosa dire, sono molto contento. Ho lavorato tanto per i 1500, punto sempre al massimo ma è arrivato questo bronzo e sono felice. Non vedevo l'ora di essere qui - ha detto Ndiaga Dieng, parlando nella zona mista dell'Olympic Stadium subito dopo la finale -. Dedico questa medaglia alla mia famiglia, al mio allenatore e ai ragazzi dell'atletica della Vis Macerata", ha aggiunto Dieng. Che sulla gestione della gara ha spiegato: "Sono voluto partire tranquillo, risparmiando energie e partendo da dietro per poi aumentare mano mano. Alla fine sono riuscito ad arrivare terzo e ora lavorerò ancora di più". L'obiettivo infatti adesso "è Parigi: punto a fare le Olimpiadi e le Paralimpiadi".

L’argento di Assunta Legnante

Dicevamo di Assunta Legnante, medaglia d'argento nel getto del peso F12 femminile.
La lanciatrice azzurra, detentrice sia del record mondiale che di quello paralimpico della sua classificazione, ha chiuso alle spalle della rivale uzbeka Safiya Burkhanova per soli 16 centimetri (14.78 a 14.62). "Che difficoltà ho trovato in pedana? Il freddo, la pioggia, ma quelli c'erano per tutti. Mi dispiace, ma magari chiedo anche troppo – ha affermato a fine gara la Legnante. Una Legnante molto commossa al termine della gara: "Peccato per il terzo lancio nullo, ma quello che mi rimprovero è che non si può fare 14.25 da ferma e 14.62 in traslo", ha concluso.
Qualche numero per capire un’atleta immensa. Assunta Legnante è nata a Napoli il 14 maggio del 1978. Legnante è al secondo podio in Giappone, dopo l'altro argento ottenuto nel lancio del disco F11. Tesserata per l'Anthropos Civitanova Marche, ha esordito in Nazionale nel 2012 e ha già partecipato alle Paralimpiadi di Londra e di Rio, conquistando due ori nel getto del peso. Nel suo palmares anche altre quattro medaglie d'oro nel getto del peso ai Mondiali del 2013 a Lione, del 2015 a Doha, del 2017 a Londra e del 2019 a Dubai, dove si è laureata campionessa anche nel lancio del disco

Il bronzo di Federico Mancarella

Infine Federico Mancarella, che ha vinto la medaglia di bronzo nel kayak singolo 200m KL2. L'azzurro ha chiuso al terzo posto nella finale disputata al Sea Forest Waterway.
Mancarella è nato a Bologna il 4 settembre del 1992 ed è tesserato per il Canoa Club Bologna. Alla sua seconda Paralimpiade dopo Rio 2016, ha esordito in Nazionale nel 2014. Nel suo palmares una medaglia d'argento nei 200m ai Mondiali ungheresi di Szeged nel 2019.
"Sono molto contento del lavoro che abbiamo fatto con Gianni Anderlini, che è diventato il mio allenatore da poco. Una dedica speciale va a lui per il lavoro che abbiamo fatto in quest'anno e mezzo, per averci creduto, per aver lottato ed essere stato coerente col percorso iniziato - ha detto Mancarella, parlando al termine della finale al Sea Forest Waterway -. È stata una gara avvincente, combattuta e il pensiero va alla mia famiglia, ai miei compagni di squadra, alla mia società. Le dediche speciali per questa medaglia sono per mio nonno e mia cugina che ci hanno lasciato in questi anni - ha proseguito Mancarella - e per la prematura scomparsa di Luca Bertoncelli, che era il presidente del Canoa Club Ferrara che ci ha lasciato la settimana scorsa al quale ero molto legato, perché io mi sono allenato tra Bologna, Ferrara e Cagliari".
"Ora - ha poi concluso - non vedo l'ora di andare un po' in vacanza dopo le ultime gare della stagione". Per il ct Stefano Porcu di tratta di "una medaglia storica che apre il nostro mondo della canoa a quello paralimpico. La inseguivamo dal 2016 ma per ogni cosa ci vuole del tempo, e qui a Tokyo Federico ha dimostrato di essere maturo per raggiungere questo traguardo straordinario. Ha fatto una gara da manuale, rimanendo sempre in zona medaglia dall'inizio sino alla fine. Ringrazio anche tutto lo staff tecnico e in particolar modo a Gianni Anderlini, che lo segue anche come allenatore personale in maniera molto diligente". Tutto questo, ha sottolineato Porcu, "non sarebbe stato possibile senza il grande sostegno del Cip e del suo presidente Luca Pancalli, una macchina che produce sogni in cui il nostro compito è quello di realizzarli. Come diceva Jim Morrison, tutti hanno le ali ma solo chi sogna impara a volare. Devo anche ringraziare il presidente Luciano Buonfiglio che è qui con noi e che ha lottato sempre per permetterci di realizzare questo sogno". 

La gioia di Pancalli

E il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli, non ha certo nascosto la sua gioia per i risultati degli azzurri, lanciando tramite Twitter le sue reazioni alle medaglie. Dapprima il pensiero per Dieng: "Il nostro gioiellino dell'atletica ci sorprende con la prima medaglia del giorno 10! Ndiaga Dieng sale sul podio con un bronzo incredibile! Bravissimo!".
"Tricolore sul podio anche per la canoa! Splendido Federico Mancarella che ha fatto una gara spettacolare! Bravissimo Federico!", ha poi scritto Pancalli.
Infine, le considerazioni a caldo per la Legnante: "Cara Assunta, ti abbiamo visto lottare e poi piangere per la medaglia più preziosa che non è arrivata per pochissimo. Saremo sempre orgogliosi di te, della straordinaria atleta che sei, indipendentemente dalle medaglie, sempre!".

Il nuoto non si ferma più

Ma non è finita qui. La giornata è stata arricchita, come sempre, dagli azzurri del nuoto. 
Stefano Raimondi, infatti, ha conquistato la medaglia d'argento nei 200m misti. L'azzurro ha chiuso al secondo posto nella finale disputata al Tokyo Aquatics Centre.
"Durante la gara speravo di stare di più con Maksym (l'ucraino Krypak, medaglia d'oro, ndr), ho recuperato un po' a rana e nel primo 25 dello stile libero, però poi quando lui ha messo le gambe è andato via come al solito - ha affermato Raimondi subito dopo la premiazione al Tokyo Aquatics Centre -. Non era una gara facile, sapevo che lui è più forte in tre stili e anche nel primo 50 è passato veramente forte, non pensavo così tanto. Comunque sono veramente felice anche del mio tempo, anche se pensavo di stare sotto i 2 e 7 ma dopo una settimana di gare va assolutamente bene”.
"Adesso ho la staffetta, speriamo di portare a casa anche la settima medaglia che sarebbe un grande traguardo: sarei il secondo più medagliato delle Paralimpiadi dopo Krypak", ha concluso Raimondi.

E dopo Raimondi, è toccato a Monica Boggioni salire sul podio: medaglia di bronzo nei 200m misti SM5. La nuotatrice azzurra ha chiuso al terzo posto davanti alla compagna di squadra Giulia Ghiretti, quarta a 1''38 di ritardo, nella finale disputata al Tokyo Aquatics Centre. 
Per la Boggioni si tratta della terza medaglia per lei in questa edizione. Nata a Pavia il 5 agosto 1998, gareggia per il Pavia Nuoto e per le Fiamme Oro. Alla sua prima partecipazione a una Paralimpiade, inizia a nuotare all'età di due anni ma entra nel mondo agonistico a quindici, grazie al progetto “Nuota con noi” promosso dalla società Pavia Nuoto. Inizia a gareggiare nel 2014 vincendo le prime medaglie a livello nazionale fino a quando, nel 2017, entra in Nazionale. Vince la prima edizione delle World Series a Berlino e partecipa ai Campionati del mondo in Messico, vincendo tre ori e tre argenti e stabilendo 3 record del mondo e 3 europei. Nel 2018 partecipa ai Campionati europei di Dublino, dove vince un oro, quattro argenti e due bronzi. A settembre 2019 è ai Campionati del mondo di Londra, dove dove porta a casa due medaglie di bronzo nei 200 sl e nei 50 dorso.

Nel finale di giornata, è stata ancora Giulia Terzi a conquistare il bronzo nei 50m farfalla S7. Terzi è alla quinta medaglia ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. Nata a Melzo (Mi) il 14 agosto 1995, è tesserata per la Polha Varese ed è all'esordio a una Paralimpiade: nel suo palmares finora spiccavano l'argento nella staffetta 4x50 mista ai Mondiali di Londra del 2019, cui si aggiungono le due medaglie di bronzo nei 100 stile nei 50 delfino. Figlia di una atleta a livello agonistico, ha iniziato a nuotare all'età di cinque mesi. "Avrei preferito un altro colore, però anche la medaglia di bronzo va bene e sono soddisfatta del tempo che ho fatto – ha affermato Giulia -. Sono arrivate 5 medaglie su 5 gare e sono contenta. Ho dato tutto quello che avevo e non poteva andare diversamente, perché le avversarie erano molto forti".

Una medaglia tira l’altra. Per giunta dello stesso “colore”. Dopo la Terzi, è stata la volta infatti del bronzo conquistato nella staffetta maschile 4x100m mista. La squadra composta da Riccardo Menciotti, Stefano Raimondi, Simone Barlaam e Antonio Fantin ha concluso al terzo posto la finale disputata al Tokyo Aquatics Centre, l'ultima gara della Nazionale italiana di nuoto in programma in questa Paralimpiade. 
"E con questa giornata di gare si chiude il sipario su una stratosferica spedizione dei nuotatori azzurri qui a Tokyo 2020. Senza parole, soltanto un infinito grazie. Siete stati tutti meravigliosi, nessuno escluso: medagliati e non, tecnici, accompagnatori e tutto lo staff", ha scritto sempre su Twitter il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli.

Sesto posto per le ragazze del Sitting volley

Ma non di sole medaglie vive una Paralimpiade: anche una partecipazione nel segno dell'indiscusso protagonismo deve far notizia. E' il caso della Nazionale femminile di sitting volley, che ha chiuso la sua prima partecipazione ai Giochi Paralimpici al sesto posto, battuta oggi dalle campionesse mondiali della Russia (Rpc) 1-3 (25-22, 23-25, 23-25, 14-25). Le ragazze di Amauri Ribeiro non hanno sfigurato contro la formazione russa, detentrice del titolo iridato e di quello europeo. Bosio e compagne hanno giocato un bel primo set, tenendosi sempre al comando e mettendo in grossa difficoltà le avversarie. Molto combattuti i due set successivi, vinti sempre in volata dall'Rpc. Nel quarto parziale, invece, le azzurre hanno perso terreno e non sono più riuscite ad accorciare. Tolta l'ultima frazione, quindi, la nazionale tricolore ha dimostrato di poter dar filo da torcere alla squadra Russia: segnale positivo in vista dei prossimi Campionati Europei che si svolgeranno a Kemer (Turchia) dal 17 al 23 ottobre 2021. 

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