Parcheggi disabili: fotografare gli abusivi non viola la privacy
In concreto, utilizzando le tecnologie Gps di posizionamento, i cittadini potranno effettuare con il telefonino, il tablet o un pc, tramite un “social Hub”, singole segnalazioni all’amministrazione, relative ad abusi, degrado ambientale, mancanza di sicurezza ecc. Un approccio partecipativo, quindi, che consentirà all’amministrazione di utilizzare la coscienza civile pubblica e di gestire in modo coordinato e condiviso la mole di informazioni che gli utenti forniranno: “se anche solo l’1% della popolazione del territorio interessato dovesse utilizzare questo strumento – spiegano gli ideatori del progetto – l’amministrazione potrebbe fruire di un potenziale informativo pari a quello di un’azienda con centinaia di dipendenti, monitorando in tempo reale le necessità puntuali dell’intero territorio”.
Con riferimento ai futuri sviluppi del progetto in tema di parcheggi riservati, lo stesso meccanismo sarà applicato in questo contesto: tramite la fotosegnalazione all’amministrazione della targa, l’utente potrà segnalare gli abusi e le trasgressioni. “Il problema della privacy, che inizialmente sembrava porsi, sembra invece superato – spiega Riccardo Colicchia, direttore di Aci Consult, forte di un parere legale chiesto allo scopo – L’interesse pubblico di chi subisce il danno supera infatti l’interesse privato di chi ha compiuto la trasgressione”. Lo scambio tra cittadini e amministrazione, poi, è bidirezionale: infatti, il cittadino iscritto al social hub potrà essere invitato dall’amministrazione, tramite messaggi e in base alla propria posizione, a verificare lo stato e l’andamento di situazioni considerate pericolose o irregolari. Il progetto sperimentale partirà a febbraio in Sicilia, nelle province di Messina, Siracusa e Caltanissetta. (cl)