Parcheggi riservati ai disabili, contro gli abusi torna il dissuasore “Tommy 2.0”
ROMA – Dopo due tentativi finiti male, stamattina per la terza volta in un anno e mezzo è stato installato il dispositivo sperimentale per tutelare le aree di sosta riservate alle persone con disabilità. Si chiama “Tommy 2.0” ed è stato posizionato sotto casa di Tommy, il figlio autistico del giornalista Gianluca Nicoletti, che lo ha promosso e ideato, insieme alla onlus Insettopia, al comune di Roma, ad Aci e ad Aci Consult. Oggi, in occasione della Settimana europea della Mobilità, il dispositivo, già testato con successo circa un anno fa ma poi bloccato da una serie di problemi burocratici, è stato nuovamente installato, nella versione “2.0”, dopo l'approvazione del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
Semplice, economico e di facile installazione, il dispositivo non è altro che un sensore in grado di verificare l'occupazione dell'area riservata e di attivare un allarme sonoro in presenza di veicoli non autorizzati, che si interrompe tramite telecomando, o automaticamente nel momento in cui il veicolo “abusivo” si allontani. In base ai test eseguiti da Aci, questo allarme acustico avrebbe maggiore efficacia del rischio di sanzione nello scoraggiare l'occupazione impropria di questi spazi. “Tommy 2.0” sarà inizialmente istallato nel I e XIII municipio, per poi essere esteso ad altre aree. della città.
“Più che a dissuadere dalla sosta selvaggia, Tommy serve a sensibilizzare gli automobilisti sull’osservanza delle regole del Codice della Strada e più in generale sul rispetto dei diritti comuni”, commenta Riccardo Coliucchia, direttore di Aci Consult e tra i promotori dell'iniziativa. “La mobilità è un diritto inalienabile tutelato dalla Costituzione – ricorda il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani – ed Aci ne è il primo garante verso le istituzioni e i cittadini”.
E' fiducioso anche Gianluca Nicoletti, che sul sito Pernoiautisitici racconta: “E’ la terza volta in due anni e mezzo che assisto a questa cerimonia. Spero veramente che d’ora in poi tutte le sperimentazioni e conseguenti autorizzazioni abbiano esaurito il loro iter. Mi piacerebbe che finalmente un’ idea semplice e ovvia, per diffondere cultura, più che per difendere un diritto, possa essere messa a disposizione di chiunque abbia in concessione un parcheggio per persone disabili”. E sul valore sociale dell'iniziativa aggiunge: “parcheggiare in un’ area riservata a un disabile corrisponde a rapinargli la possibilità di rientrare a casa con minore difficoltà possibile. Una sirena che suona da un parcheggio disabili occupato richiama (si spera) l’attenzione della collettività sul fatto che qualcuno stia violando una delle più ovvie regole di civiltà stradale”.
Quello della violazione dei parcheggi riservati è un problema molto diffuso, sopratutto nelle grandi città: “Molti ignorano che dietro a quel cartello esiste una reale e grave limitazione a muoversi, una catena di problemi difficilmente immaginabile per chi cammina con le proprie gambe e ha piena autonomia delle proprie azioni – osserva Nicoletti . Purtroppo siamo tutti troppo abituati a osservare l’ abuso del diritto al parcheggio 'giallo' da parte di chi palesemente ha quel contrassegno senza averne diritto, per questo ci siamo dimenticati, o ci fa comodo dimenticarcelo, che oltre i molti vergognosi abusi, la maggior parte di quei cartelli con un numero di concessione indicano persone che di quel parcheggio hanno veramente bisogno, persone che quando lo trovano occupato si sentono ancora di più circondate dall’indifferenza del resto del mondo, molto più soli di quanto sia già loro possibile sentirsi abitualmente soli nella peripezia quotidiana”.
Il dissuasore “Tommy 2.0” ha proprio questo scopo: scoraggiare gli automobilisti disattenti ma, ancor di più, scardinare una cattiva abitudine, diffondendo una cultura del rispetto: non solo delle norme, ma sopratutto delle persone. (cl)