Parigi, gli imam da papa Francesco: “L’Islam silenzioso scenda in strada”
ROMA - Anche i quattro imam francesi in visita oggi a Roma per incontrare papa Francesco (Azzedine Gaci, rettore della Moschea Othman a Villeurbanne, Tareq Oubrou, rettore della Gran Moschea di Bordeaux, Mohammed Moussaoui, presidente onorario del Cfcm e presidente dell‘Union des Mosquées de France, Djelloul Seddiki, direttore dell'Istituto Al Ghazali della gran Moschea di Parigi) hanno condannato l’attentato che ha causato 12 morti e una decina di feriti nella sede del settimanale satirico Charlie Hebdo a Parigi rivolgendo un appello a mobilitarsi contro l’attentato: “La maggioranza silenziosa dei musulmani esca nelle strade - ha dichiarato Tareq Oubrou - I musulmani sono traumatizzati e presi in ostaggio da parte di balordi che non sono il prodotto della loro comunità. Non c’è nessun elemento religioso in quello che è in prima istanza il risultato dell’ignoranza, dell’essere illetterati, del fascino per l’eroismo e per i videogiochi, della confusione tra il reale ed il virtuale. Un imam acculturato non ha alcun controllo su un tale comportamento. Niente giustifica un tale crimine a sangue freddo, commesso da cuori di pietra che la fede non ha toccato. Né Dio né il Profeta possono essere associati a questo tipo di atto”.
Monsignor Michel Dubost, vescovo di Evry-Corbeil-Essonnes e presidente del Consiglio per le relazioni interreligiose della Conferenza dei vescovi di Francia, che faceva parte della delegazione, ha dichiarato che “la sola risposta è la mano tesa”. “Questo tipo di attentato rivela l’anarchia. Quando la sola ragione di vivere diventa la violenza, vuol dire che si è perso ogni senso. Ciò chiama noi cristiani a essere ancora promotori ancora di più del senso, del vivere insieme, in comune. La sola risposta contro la violenza ed il terrorismo è la mano tesa, la fiducia. Una parola amichevole, di integrazione, di coesione. Al contrario, più dirò male dell’altro, più forze attaccheranno”.