18 novembre 2020 ore: 10:00
Società

Parte Minuto, progetto di sostegno alla genitorialità per le famiglie di Bologna

Rivolto ai genitori dei bambini di 4 e 5 anni che frequentano le scuole bolognesi, è un percorso per riflettere sulle competenze genitoriali, riconoscere le emozioni proprie e dei propri figli e condividere con loro esperienze quotidiane positive, valorizzando il tempo trascorso insieme
padre_figlia

BOLOGNA – Un percorso guidato, tutto online e gratuito, di tre mesi creato per offrire ai genitori esperienze e attività da poter svolgere in autonomia o con i propri bambini, per una riflessione su temi come l’ascolto, l’accettazione non giudicante, la conoscenza e la regolazione delle emozioni. Si chiama Minuto – Mind Us Together e nasce dal lavoro di un gruppo di ricercatrici del Dipartimento di Scienze Economiche e del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, con il supporto del Comune di Bologna – Servizi Zerosei. “Minuto – spiegano – è un progetto di sostegno alla genitorialità che si basa sulla promozione della mindfulness genitoriale, ovvero di una genitorialità consapevole. Ci rivolgiamo ai genitori dei bambini di 4 e 5 anni che frequentano le scuole d’infanzia comunali, statali e paritarie di Bologna”.

Come detto, Minuto si basa sulla mindfulness genitoriale, “un approccio teorico sviluppato nell’ambito della letteratura psicologica che incoraggia i genitori a essere consapevoli della relazione con i propri figli, con ricadute positive sulla quantità e la qualità del tempo passato insieme, sulle competenze e credenze genitoriali e sulle capacità emotive e relazionali dei genitori e dei bambini – spiega Annalisa Guarini del Dipartimento di psicologia –. Quello che stiamo vivendo è un periodo particolare: possiamo supportare i genitori affinché non si sentano in colpa, se le cose non vanno esattamente come avrebbero sperato. Possiamo aiutarli ad accettare di essere in difficoltà e a comprendere che anche i bambini possono essere in difficoltà: uno dei punti chiave della nostra riflessione è proprio la compassione, vale a dire la capacità di stare vicino all’altro nel momento della fragilità, prendersene cura”.

I genitori che decideranno di aderire a Minuto riceveranno l’omonima app tramite la quale potranno compilare alcuni questionari relativi a caratteristiche famigliari, competenze, stress, credenze, genitorialità consapevole e utilizzo del tempo con i propri bambini. Dopo la compilazione dei questionari, con un’estrazione casuale, i genitori potranno avviare una partecipazione “interattiva”, che prevede la frequenza di incontri online con altri genitori coordinati da uno psicologo e la fruizione di contenuti e proposte di attività attraverso l’applicazione. Ci sono anche le possibilità di partecipare solo attraverso la fruizione di contenuti e attività proposti dalla app e quella di far parte del gruppo di controllo che prevede l’utilizzo dell’applicazione solo come strumento per la rilevazione dei questionari: ai genitori di questo gruppo sarà offerta la possibilità di partecipare alla condizione “interattiva” o “solo app” a partire da gennaio 2022.

“Un’altra delle peculiarità di questo progetto – spiega Maria Bigoni del Dipartimento di Scienze Economiche – è l’inserirsi nella quotidianità senza chiedere ai genitori più tempo di quello che, naturalmente, avrebbero trascorso con i propri figli. Non si tratta di attività molto diverse da quelle che farebbero abitualmente, si tratta di un eventuale modo nuovo di vivere la quotidianità con il proprio bambino, fermandosi nella frenesia tipica della nostra epoca per concentrarsi su ogni minuto di quelli che si hanno a disposizione. Minuto lascia che sia il genitore a decidere come usare il tempo, nella consapevolezza che non esistono risposte adatte a tutte le famiglie: i nostri sono suggerimenti d’approccio adattabili alle diverse esigenze”.

Dieci settimane per cinque esperienze, una ogni due settimane: un ritmo non troppo incalzante per permettere al genitori di gestire al meglio attività che potranno continuare anche una volta che il progetto sarà finito. Progetto che, nato quasi 3 anni fa, si rivela particolarmente significativo oggi, in un contesto che di normale ha molto poco: “Interventi come Minuto, in pandemia, possono essere ancora più incisivi nel contribuire a ridurre le disuguaglianze che la prolungata chiusura delle scuole e dei servizi 0-6 potrebbe causare”, aggiunge Bigoni. Ma perché un coinvolgimento del Dipartimento di Scienze Economiche? “La fascia d’età 4-5 anni è un momento molto delicato per lo sviluppo di aspetti socio-emotivi-relazionali – spiega Guarini –, determinante per la crescita delle persone e con conseguenze rilevanti anche sul lungo periodo”. “Un sostegno in questa fase – aggiunge Bigoni – è un elemento di forza per i futuri adolescenti, che performeranno meglio prima scuola – abbassando decisamente il rischio di abbandono scolastico – poi nel mercato del lavoro. Promuovere un buon sviluppo socio-educativo – e dunque il cosiddetto lifelong learning – è un investimento sul lungo periodo”.

Come riconoscimento simbolico del tempo dedicato dai genitori al progetto, le scuole d’infanzia frequentate dalle bambine e dai bambini dei partecipanti riceveranno un rimborso spese per l’acquisto di libri e materiali ludici e didattici (proporzionato al numero dei genitori che seguono il percorso dall’inizio alla fine). Il rimborso è reso possibile grazie a un finanziamento del Miur ricevuto dai membri del gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Economiche.

Per partecipare c’è tempo fino al prossimo 20 novembre: è possibile iscriversi come genitore oppure come educatore, insegnante o dirigente e promuovere il progetto presso la propria scuola. In tutto sono 1500 i posti disponibili, 1100 le domande già arrivate.

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news