9 giugno 2014 ore: 14:30
Salute

Pazienti dei centri di salute mentale diventano attori e speaker radiofonici

Fare film e documentari sono attività sempre più usate come terapia, perché favoriscono l'espressione di emozioni, la creatività e il cambiamento. Al film festival “Lo spiraglio” utenti e operatori a confronto
Trasmissione radiofonica. Microfono

ROMA - Fare un film, un documentario o una trasmissione radio sono attività sempre più usate come terapia dai Centri di salute mentale. Se n’è parlatonell’incontro dal titolo “Film Treatment” che si è svolto nell’ambito del film festival “Lo Spiraglio”, nei giorni scorsi a Roma. 

“Siamo andati oltre la terapia, perché sento di aver fatto un lavoro vero", ha affermato Leonardo, utente del Centro diurno del Dsm (Dip. Salute Mentale) di via Boemondo (Asl Roma A) e protagonista del film “Anfitrione”, realizzato dal laboratorio audio-video del centro, in due anni di lavoro con una decina di attori. La scelta della pièce è stata dettata dal caso: “Conoscevamo un gommista che con un amico aveva tradotto in romanesco l’opera di Plauto”, ha raccontato l'utente-attore, “noi abbiamo riadattato e risceneggiato quel testo”. “Siamo andati sul Monte Tuscolo per fare la scena con l'anfiteatro”. “Con l’aiuto degli operatori abbiamo fatto le scenografie, mentre la sala cittadina del comune ha permesso di fare le prove”. “La realizzazione del film ha messo in campo l’operatività di tutto il centro diurno, per la realizzazione di costumi e scenografie”, ha sottolineato Stefano Martinez, coordinatore del laboratorio audio-video del Dsm. Ora il lavoro è stato inviato in diversi festival. 

E’ stata raccontata poi l’esperienza del centro diurno del Dsm di via Montesanto a Roma con il programma “La città invisibile” della radio web del centro che ha voluto indagare tra i 10 collaboratori (utenti e operatori), quale è la città invisibile, ovvero la realtà che non viene vista. “E’ la miseria, la gente che va alla Caritas a prendere i pacchi, è quello che non vediamo alla tv”, dice un paziente nella breve clip realizzata dal laboratorio di creatività visiva, attivo nel centro diurno dal 2009. “Oltre al tema della città invisibile, abbiamo parlato di vari temi", ha raccontato il coordinatore del laboratorio, "della primavera araba, e anche del tifo giallorosso e biancoceleste”. “Un grosso impegno anche oneroso, ma che consente di uscire dal perimetro del centro”. 

”Memorie di Cinema”, progetto del Centro diurno “Marco Polo” di Terni, è un documentario realizzato nell'ambito del “Progetto Cinema Scuole” del comune. Si tratta di un filmato in cui una decina di utenti hanno raccontato i diversi cinema di Terni attraverso i ricordi di un film particolare che vi avevano visto e con l’utilizzo di materiale storico d’archivio. “Dopo anni in cui abbiamo lavorato con cineforum, abbiamo deciso di intraprendere un percorso di creazione nostro”, afferma il coordinatore del centro diurno Andrea Gresta. (lj) 

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