13 settembre 2016 ore: 11:21
Economia

Pensioni, Fornero: la mia riforma non viene rivoluzionata o superata

Elsa Fornero, gia' ministro del Lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunita' nel Governo Monti, e' intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Universita' degli Studi Niccolo' Cusano,...
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Roma - Elsa Fornero, gia' ministro del Lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunita' nel Governo Monti, e' intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Universita' degli Studi Niccolo' Cusano, nel corso del format Ecg; condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

In queste ore emergono nuovi dettagli sull'anticipo pensionistico. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini ha detto che l'anticipo pensionistico varra' per tutti: "Mi chiedete se queste misure rischiano cosi' generalizzate di essere troppo costose, pericolose per il nostro debito? Tutto dipende da come sono congegnate. Mi pare che molti esponenti del Governo, forse con una parziale eccezione per il Presidente, abbiano messo un po' le mani avanti, dicendo che questo sara' fatto in misura limitata- dice Fronero- la flessibilita' pensionistica e' un'ottima cosa, su questo sono d'accordo, e non la realizzai io perche' all'epoca non c'erano le condizioni. Oggi invece queste condizioni ci sono, magari anche grazie alla mia riforma, ma si tratta di non esagerare. Si puo' concedere flessibilita', ma e' chiaro che quello che non viene pagato dal futuro pensionato, e cioe' da chi aderisce a questa Ape, o lo paga il pensionando o lo paga la collettivita'. Che paghi la collettivita' per alcune categorie piu' deboli mi pare corretto, che lo paghi invece per categorie di lavoratori non occupati in lavori usuranti e che hanno una buona pensione mi sembra un altro discorso. Quindi dipende da dove si stabilisce il confine tra quanto e' pagato dalla collettivita' e quanto e' pagato dal singolo".

Sulla necessita' di una nuova riforma pensionistica, Elsa Fornero, gia' ministro del Lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunita' nel Governo Monti, ai microfoni di Radio Cusano Campus, dice che "il Governo, forse grazie alla mia riforma, sta facendo anche una operazione di consenso. Non c'e' niente di male, se si governa, a cercare consenso. Siccome il Governo Renzi l'ha fatto settorialmente e parzialmente, la categoria dei pensionati finora non aveva beneficiato di nulla, salvo la quattordicesima. Mi pare stiano molto attenti a non dire la cosa che invece dovrebbe essere evidente a tutti quelli che vogliono vedere le cose. La riforma viene mantenuta, si fanno alcuni aggiustamenti per una platea non piccola, dicendo questi aggiustamenti pero' ve li pagate, sono a carico vostro, non della collettivita' e delle generazioni future. La riforma Fornero non viene rivoluzionata ne' superata, questo e' onesto riconoscerlo. Anche perche' oggi molte persone hanno gia' digerito questa riforma e quindi il Governo sa bene che rimettere in discussione l'eta' di pensionamento e' preoccupante, perche' siamo sempre un paese fortemente indebitato, con una spesa pensionistica molto alta. Tornare sulla vecchia logica dello spendere per mandare in pensione un po' prima e' inopportuno. Non siamo in condizioni finanziarie per essere generosi come in passato".

Sulla questione legata alla sostenibilita' e all'equita', per Fornero "non e' piu' un problema di sostenibilita' finanziaria, grazie alle riforme che sono state fatte, ultima la mia. E' un problema di equita'. Io avevo fortemente inasprito il contributo di solidarieta' per le pensioni alte, non sono dell'idea che si possa ricalcolare la pensione di quanti oggi gia' sono in pensione su basi contributive. C'e' anche un problema di praticita', in molti casi questi dati non li abbiamo e poi bisognerebbe mettere in chiara evidenza che molte pensioni povere sono state pagate con contributi che sono insufficienti a pagare quelle pensioni e questo vorrebbe anche dire umiliare le persone".

Sull'importanza della forza lavoro degli immigrati per pagare le pensioni, Elsa Fornero, gia' ministro del Lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunita' nel Governo Monti, ai microfoni di Radio Cusano Campus, dice che "gli immigrati che lavorano regolarmente pagano contributi nel nostro Paese, spesso si fermano abbastanza poco in modo da non maturare tutto quanto serve per la pensione, magari tornano al loro paese e spesso non recuperano i contributi. Anche al di la' di questo, per il modo in cui il nostro sistema e' fatto, abbiamo bisogno di entrate contributive anno dopo anno. Piu' gente c'e' che lavora e paga i contributi e meglio sta il sistema. In questo senso gli immigrati contribuiscono e avremmo bisogno che contribuiscano di piu' anche i giovani. Il problema cruciale, sia per la sostenibilita' che per l'equita', e' fare in modo che la gente abbia un lavoro dignitoso". (DIRE)

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