23 settembre 2013 ore: 13:58
Disabilità

Per 50 minori autistici c’è “Il Laboratorio dei talenti”

A Palermo il progetto promosso dalla cooperativa sociale “La Panormitana” col supporto della Fondazione con il Sud. Punta alla valorizzazione dei talenti nel percorso di autodeterminazione individuale
Autismo: laboratorio talenti

PALERMO – Valorizzare i percorsi di autonomia personale diversificati in relazione al talento di ogni minore con disturbo autistico. In questo modo parte il progetto “Il Laboratorio dei talenti”, promosso dalla cooperativa sociale “La Panormitana” col supporto della Fondazione con il Sud, in collaborazione con il partenariato di Comitato Autismo Parla, NeuroTeam, dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Palermo, Vivi Sano Onlus, Teacch House Onlus, parrocchia SS. Ecce Homo, Parsifal, Contaminando Bios, Opera Pia Telesino-Ardizzone.

La scelta della attività da fare svolgere ad ognuno dei 50 minori, di età compresa da8 a 18 anni, sarà guidata dal profilo funzionale della valorizzazione dei talenti che costituisce l’obiettivo prioritario del progetto nell’itinerario di autodeterminazione individuale.
Le finalità pedagogico-educative e socio-relazionali saranno perseguite attraverso attività svolte con: laboratorio sportivo; laboratorio orticultura; laboratorio artistico; attività teatrale; attività estive. Il numero dei partecipanti è di 50 ma si pensa in futuro di estendere il numero.
“Il progetto conferma l'importanza della collaborazione fra le istituzioni e fra queste e i soggetti privati che esprimono competenze, professionalità e passione”, hanno affermato il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore Agnese Ciulla, presenti alla manifestazione di avvio venerdì scorso presso il circolo dei canottieri di Palermo.

Il progetto si rivolge ai minori residenti nel comune di Palermo affetti da disturbi dello spettro autistico. La finalità è quella di accompagnare ogni minore lungo un percorso di sviluppo che, a partire dalla offerta di attività complementari a quelle già fruibili sul territorio, renda possibile la valorizzazione delle individualità e la crescita verso una possibile autonomia e/o indipendenza personale.
Tale finalità può essere perseguita attraverso il miglioramento dei livelli di autonomia personale, la stimolazione e il consolidamento di apprendimenti di pratiche spendibili anche nei contesti di vita quotidiana; il potenziamento delle competenze sociali e relazionali; l’acquisizione di competenze e abilità all’interno della società.

Gli obiettivi verranno perseguiti attraverso l’attivazione di aree funzionali di attività pensate per avvicinare maggiormente i bisogni di crescita e le attitudini dei bambini e degli adolescenti affetti da DSAut. In un secondo momento si valuterà anche la necessità di inclusione sociale e la possibilità di un successivo inserimento lavorativo a seconda della fascia di età. Le attività proposte, infatti, non vogliono in alcun modo ricalcare l’assetto riabilitativo che è proprio di altri contesti operativi, ma propongono ad ogni minore la possibilità di sperimentare e apprendere in ambienti in cui l’elevata motivazione e il tutoraggio adeguato costituiscono elemento di facilitazione per l'acquisizione di abilità e competenze nella vita quotidiana.
E’ anche prevista la realizzazione di diverse attività trasversali rivolte al sistema familiare e sociale dei minori coinvolti con l’obiettivo prioritario del miglioramento della qualità di vita dell’intero nucleo familiare, della realizzazione di programmi respiro per le figure genitoriali e l’incremento del loro senso di efficacia e di competenza.

Nello specifico esse riguardano: le attività ricreative estive per godere in modo funzionale del tempo delle vacanze; il parent training per i genitori, finalizzati a migliorarne le relazioni con i figli e affrontare in maniera efficace i problemi educativi; l’attività formativa e di supervisione per i volontari coinvolti nelle attività laboratoriali per favorire lo scambio delle esperienze per accrescere le conoscenze, proporre strategie funzionali e gestire il carico emotivo; l’attività di sostegno per i fratelli e le sorelle dei ragazzi autistici per incrementarne il processo di crescita, la qualità di vita e renderli protagonisti attivi in linea con il tema del “dopo di noi”; lo sportello di ascolto familiare in cui poter accogliere le richieste di vita quotidiana dei familiari dei ragazzi disabili e non, in modo da poterli indirizzare verso i servizi offerti dalla proposta progettuale in risposta alle loro esigenze; l’attività di ricerca-azione per la valutazione dell’efficacia degli interventi riabilitativi e laboratoriali proposti.
Inoltre, l’integrazione sociale dei bambini e degli adolescenti inseriti nelle singole aree laboratoriali viene perseguita anche attraverso la scelta dei luoghi più idonea a garantire i momenti di incontro con i pari, la creazione di pari opportunità ed accesso possibile a tutti. (set)

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