10 ottobre 2013 ore: 15:23
Immigrazione

Permesso di lunga durata e più posti Sprar: la ricetta della Kyenge

La ministra per l'Integrazione rivendica il potenziamento della rete Sprar con 16 mila posti. Non entra in polemica sull'abolizione della legge Bossi Fini ma ricorda: "Il Governo ormai ha intrapreso un percorso".
Riccardo Venturi/Contrasto Immigrazione: rifugiati provenienti dalla Libia

Immigrazione: rifugiati provenienti dalla Libia

MILANO – Si parte da una legge sull'asilo politico e dal potenziamento della rete Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Oltre a questo, serve l'estensione di un permesso di soggiorno a lunga durata per i migranti, con la possibilità di spostarsi in tutto il territorio europeo. Sono le tre ricette per uscire dall'impasse nella politica sull'immigrazione proposte oggi dalla ministra Cecile Kyenge, intervenuta alla presentazione del Rapporto annuale sull'economia e sull'immigrazione della Fondazione Leone Moressa. "Il Governo ha intrapreso un percorso", rivendica la ministra. Il primno passo è l'aumento dei posti nella rete Sprar, potenziati a 16 mila, anche se ancora non è chiaro in che strutture saranno realizzati. Per quanto riguarda la legge sull'asilo, la ministra sottolinea la necessità di distinguere le diverse forme dì'immigrazione: "parliamo di un fenomeno complesso, eventi come quello di oggi aiutano anche il mio ministero per decidere come affrontarlo".

La ministra fa poi appello agli altri Paesi del Mediterraneo affinché "uniscano la loro voce" nel porre richieste all'Europa. E la prima è una revisione della Convenzione di Dublino che impone ai primi Stati che accolgono i migranti la loro presa a carico: "Sarà uno dei temi che affronteremo durante il semestre europeo", sottolinea.

Cécile Kyenge aggiunge che i tecnici del suo ministero sono al lavoro per cercare di dare sollievo al centro di prima accoglienza di Lampedusa, oggi con 950 migranti, troppi per poter reggere: "Stiamo cercando delle soluzioni", assicura. Il ministro invece non entra in polemica sul tema dell'abolizione della Bossi-Fini: "Pensare che sia l'unica causa del disastro di Lampedusa significa ridurre il problema", afferma, mentre non risponde al diktat del duo Grillo Casaleggio ai senatori Cinque stelle di non affrontare l'argomento: "Non sono solita rispondere a queste polemiche". (lb)

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