L'ospedale di Macerata, quello di Massa Carrara e il pediatrico Meyer di Firenze realizzano progetti nei reparti di oncologia. "L'obiettivo è spostare il 'fuoco' dell’attenzione dallo stato di difficoltà a vissuti piacevoli e affettivamente appaganti"
CAPODARCO - Un cane per far allontanare tutti quei pensieri che affollano la mente di un malato di cancro. Accade da circa sei anni nel reparto di oncologia dell’ospedale di Macerata, grazie al progetto di Pet therapy svolto dall’
associazione Noa Pet therapy. L’esperienza marchigiana, che si affianca a quella toscana dell’ospedale di Massa Carrara, e dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, nasce dalla consapevolezza che la relazione con l’animale suscita importanti benefici di ordine medico e psicologico. L’attività è svolta dall’equipe dell’Associazione Noa, composta da pedagogisti, veterinari e psicologi, in collaborazione con il personale medico del reparto oncologico, e dai “super” collaboratori a quattro zampe: Brenda, Asha, Zoe, Al e Lilli; tutti comunque dotati di una formazione specifica, frequentando uno o più master di specializzazione, sia individualmente che con la presenza di un animale.
"L’obiettivo dell’intervento – afferma una pedagogista di Noa - è aiutare la persona sottoposta alla terapia a decentrarsi dalla propria condizione di malattia per focalizzarsi invece su una dimensione di comunicazione e scambio, mediante uno spostamento del 'fuoco' dell’attenzione dallo stato di difficoltà a vissuti piacevoli e affettivamente appaganti".
“Non si nascondo le diffidenze dei pazienti nei primi momenti dell’incontro, quando per la prima volta si entra in un reparto del genere, c’è un muro da abbattere” – afferma una psicologa dell’ass. Noa - ma poi con il passare degli incontri l’interesse dei pazienti cresce e il clima si distende per tutta la seduta della terapia. La forza di questo tipo di attività è che ogni esperienza è il risultato di un lavoro sviluppato da un team interdisciplinare composto da numerose figure professionali che interagiscono sul campo ciascuna con il proprio specifico ruolo ma in modo complementare. I membri del gruppo di lavoro partecipano direttamente sia alla progettazione e alla valutazione dei programmi sia allo svolgimento della attività e delle terapie in qualità di operatori. In media sono un centinaio le persone che vengono seguite nel reparto oncologico maceratese".
Sotto il profilo della regolamentazione, nel mese di maggio di quest’anno è stata depositata alla Camera da Michela Vittoria Brambilla la proposta di legge che disciplina le attività e le terapie assistite dagli animali che ha come obiettivo quello di riconoscere la pet therapy come metodo di “co-terapia”. Il testo inoltre, distingue tra “attività assistite dagli animali” (AAA), cioè interventi relazionali di tipo educativo, didattico, formativo e creativo realizzati da gruppi di lavoro qualificati e “terapie assistite dagli animali” (TAA) vere e proprie terapie necessariamente praticate con l’intervento del medico. Ad oggi, nessun aggiornamento in merito. (sp)