11 gennaio 2020 ore: 10:00
Welfare

Piano freddo. Roma aumenta i posti ma non bastano

In tutto sono 450, 115 in più rispetto al 2018 i posti per i senza fissa dimora. Ricoveri anche alla stazione Termini e Tiburtina ma il piano freddo sembra essere insufficiente

 

Senza dimora (Foto: iStock)
ROMA- L'offerta ordinaria in sostegno delle persone senza fissa dimora e in condizioni di fragilità non riesce a rispondere all'emergenza freddo che ha interessato varie città italiane tra cui Roma. Il bando lanciato quest'anno, dal Comune della capitale, ha alzato il tetto massimo dei posti: 450 totali, 115 in più rispetto al 2018, per un impegno economico di oltre 1 milione e 100 mila euro, 200 mila euro in più rispetto allo scorso anno. In aggiunta 200 mila euro per finanziare ulteriori 100 posti di accoglienza attuabili direttamente dalle strutture territoriali e dunque dai singoli municipi. Inoltre è stata attivata la rete solidale, per precisi casi di emergenza, dove enti e strutture sportive vengono messe a disposizione per l'accoglienza notturna. Le temperature sempre più rigide hanno portato all'aumento del piano freddo. Dal 4 gennaio, infatti, sono a disposizione 20 posti estendibili fino a 35, nella stazione Termini e 35 posti per la stazione Tiburtina, messi a disposizione da Ferrovie dello Stato e la società Grandi stazioni. Ma i posti non bastano e lo denunciano gli enti umanitari e religiosi che lanciano l'allarme.

"Ognuno può fare qualcosa: fermarsi davanti a chi vive per strada, portare una coperta, capire come aiutarlo, rivolgersi a chi già aiuta, come alle nostre sedi in tutta Italia"la Comunità di Sant’Egidio lancia un appello a tutti cittadini e ai comuni italiani. Ai primi freddi di questo inverno, il 31 dicembre a distanza di 24 ore sono morte due persone senza fissa dimora, una a Verona e l'altra a Roma, in un parcheggio di un supermercato in via Aspertini, quartiere di Tor Bella Monaca. "Di fronte a queste morti non si può far finta di niente- continua la nota della comunità di Sant'Egidio- Perché si può morire di freddo, ma anche di solitudine e di indifferenza.L’inverno non è una calamità improvvisa e innaturale, ma ampiamente prevista, anche se può arrivare in ritardo, com’è accaduto quest’anno. Per questo un appello urgente è rivolto anche alle istituzioni: tutti i Comuni italiani, nessuno escluso, devono avviare o potenziare con urgenza il loro piano freddo, prima che le prossime ondate di gelo provochino nuove vittime."

Il contributo delle associazioni umanitarie e religiose è fondamentale per coprire il gap del piano freddo del comune di Roma. Caritas ha attivato il suo piano freddo già dai primi di dicembre, con 200 posti letto in più, 6 unità mobili con un centinaio di volontari e 5 nuove parrocchie coinvolte. Croce Rossa, Baobab Experience, progetto Nonna Roma e tante altre realtà e associazioni, che distribuiscono coperte, sacchi a pelo, vestiario e beni di prima necessità in alcuni spazi sociali e circoli Arci della città, diventando un punto di riferimento per i più vulnerabili.

"Le persone senza fissa dimora ci sono tutto l'anno a Roma e non ci si può ricordare di loro solo ora per il freddo- dichiara Sonia Manzi attivista di Baobab- non c'è continuità e manca un piano a lungo termine sul territorio per tutelare i più vulnerabili, 365 giorni l'anno". Le temperature, sempre più rigide hanno portato il comune di Roma ad ampliare il piano freddo: dal 4 gennaio, infatti, sono a disposizione 35 posti nella stazione Termini e 35 posti per la stazione Tiburtina ma con delle limitazioni di orario. "Venti dei nostri ragazzi-prosegue Sonia Manzi- hanno deciso di dormire fuori la stazione Tiburtina perché alle 5 del mattino comunque dovrebbero lasciare la stazione, perché è una zona di transito, e parliamo di persone con documenti, regolari sul territorio che hanno tutto il diritto all'accoglienza."

Persone senza fissa dimora: i numeri. L'indagine più recente che fotografa il fenomeno delle persone senza fissa dimora in Italia risale all'indagine realizzata da Istat nel 2014, svolta in collaborazione con fio.PSD e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Caritas italiana. Sono 50.724 le persone senza dimora stimate in Italia nel 2015 ed è rappresentato per la maggior parte da uomini (85,7%), 4 su 10 sono italiani, 4 su 10 sono cronici ovvero vivono in strada da più di 4 anni, più della metà sono immigrati da altri paesi (Marocco, Tunisia, Albania, Romania), hanno un’età media di circa 44 anni e vivono prevalentemente nelle regioni del Nord Italia (56%). Le donne rappresentano il 14% delle persone senza dimora (6.239). Per quanto riguarda Roma, l’indagine Istat del 2014 attestava 7.709 persone senza dimora, pari al 15,2% del dato complessivo italiano e alla quasi totalità della popolazione senza dimora del Lazio (7.949).

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