Più fondi e nuove leggi per il volontariato: l'impegno del governo
volontROMA – A favore del volontariato “contiamo di rafforzare i fondi che assicurano le attività di molti soggetti, ma soprattutto di aprire un nuovo percorso di analisi della legislazione attuale in collaborazione con le associazioni di volontariato per valutare se, rispetto a quando le leggi furono scritte, possiamo fare dei miglioramenti”. E’ quanto ha assicurato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Enrico Giovannini a margine del convegno “Volontario, prima persona plurale” organizzato a Roma in occasione della Giornata internazionale del volontariato e organizzato, tra gli altri, dal Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (Csvnet). Sul fronte risorse, ha spiegato il ministro, “qualcosa è stato già fatto nella legge di stabilità con l’aumento di alcuni fondi, come quelli per la non autosufficienza”. Tuttavia, ha ammesso il ministro, “il problema fondamentale che non siamo riusciti a risolvere, neanche in questa legislatura, è la stabilità dei fondi per il sociale. Questo non è un modo per far crescere un settore strategico e importante per la nostra società”. Per Giovannini, però, l’attenzione verso il sociale “non è ancora sufficiente”, nonostante sia crescita, anche tra i parlamentari.
In tempi di crisi, ha spiegato il ministro, il ruolo del volontariato diventa ancora più importante. “Attraverso il mondo del volontariato produciamo qualcosa che non è Pil o ricchezza immediatamente tangibile – ha spiegato Giovannini -, ma costruiamo una speranza per tantissime persone che condotte in una società attiva potranno contribuire allo sviluppo di questo paese”. Bisogna, però, stare attenti a non considerare il volontariato come uno “strumento per coprire i buchi del pubblico”, ha aggiunto il ministro, perché “non è il modo con cui milioni di volontari realizzano la loro attività. Anche se triplicassimo i fondi sul welfare - ha spiegato il ministro -, questo non produrrebbe l’azzeramento del volontariato, perché il volontariato è una scelta di persone che sentono la necessità nel loro cuore di fare quello che fanno”. Giovannini, infine, ha richiamato l’attenzione del volontariato sul tema della dispersione scolastica. “Le nuove povertà sono tantissime – ha detto il ministro, ma se dovessi segnalare la povertà emergente più grave che forse è messa da parte è il tema dell'abbandono scolastico. Avere il 44 per cento dei giovani che ci ostiniamo a chiamare stranieri che abbandonano la scuola prima di completare l’obbligo scolastico è qualcosa di insostenibile”.(ga)