Polizia in casa di due anziani soli: gli agenti preparano la cena
- ROMA - Jole, Michele e quattro poliziotti della Questura di Roma: il racconto e le foto sono stati messi in rete poche ore fa, dalla stessa Questura di Roma. E gli ingredienti ci sono tutti, perché diventi un racconto “virale”. Perché parla di estate, di anziani, di solitudine e di quattro poliziotti che entrano in casa loro e ci restano un po’. A fare compagnia, ora che tutti sono in vacanza ma Jole e Michele no. A dare una mano, ora che le difficoltà sono sempre di più. A preparare una cena, con i pochi e poveri ingredienti in dispensa.
Jole ha 89 anni, Michele ne ha 94. Quasi 70 anni di vita insieme, nonostante le fatiche e i problemi che non mancano mai. Non mancano soprattutto ora, con la città che s’infuoca e si svuota, lasciandoli sempre più soli. Fino all’arrivo dei quattro agenti, allertati dai vicini. Ed ecco il loro racconto.
“È un’estate afosa quella romana. Jole è a casa. Come tutte le sere. Ormai da troppo tempo. Al Tg scorrono distrattamente le notizie. Attentati, bimbi maltrattati in un asilo. Jole si chiede il perché di tanta cattiveria. Ma la tv le fa compagnia. Ancora una sera solitaria da passare con Michele. Si, perché Michele, 94 anni, è il suo uomo da quasi settanta. Lei, che di primavere ne ha 89, ne avrebbe di ricordi da raccontare! A chi poi? È tanto che nessuno passa a salutarli. Non è sempre facile la vita. Specie quando la città si svuota ed i vicini sono via in vacanza”. E’ questo, in poche pennellate, il ritratto di tante case di anziani, a Roma e non solo, in estate e non solo.
“A volte la solitudine si scioglie in pianto - continua il racconto -. A volte è come un temporale estivo. Arriva all'improvviso e ti travolge. Jole e Michele si amano. Ma quando la solitudine è un peso sul cuore, può accadere che perdano la speranza. Può accadere, come questa volta, che urlino così forte la loro disperazione che, alla fine, qualcuno chiami la Polizia di Stato”.
Non una denuncia, quindi, ha fatto scattare l’allarme: solo l’intercettazione di un dolore non trattenuto. “Non c’è un reato – raccontano i poliziotti - Jole e Michele non sono vittime di truffe come spesso accade agli anziani e nessun ladro è entrato in casa. Non c’è nessuno da salvare. Questa volta, per i ragazzi delle Volanti c’è un compito più arduo da svolgere”. Ma c’è bisogno di qualcosa, si capisce subito: “Un misero raspo, da cui pendono avvizziti tre acini d’uva, sul tavolo della cucina, racconta di un digiuno che dura già da troppo tempo”.
Foto: Questura di Roma |
Povertà, solitudine, desolazione: è a questo che, forse per la prima volta, quei quattro agenti devono dare risposta. Un intervento diverso da quelli a cui sono abituati e addestrati. “Non ci sono moduli da compilare. Questa sera i codici non servono. Serve essere uomini. Essere veri. E mentre attendono l’ambulanza per verificare che i coniugi stiano bene, capiscono che solo un po’ di calore umano potrà ridare tranquillità a Jole e Michele”. Gli agenti improvvisano e diventa spontaneo fare ciò che non si sarebbe mai potuto programmare o prevedere: “Chiedono il permesso di accedere alla dispensa. Improvvisano una cenetta. Un piatto di pasta con burro e formaggio. Niente di particolare. Ma con un ingrediente prezioso: c’è, dentro, tutta la loro umanità. Andrea ai fornelli e Alessandro, Ernesto e Mirko ad intrattenere i due nuovi amici. Questa sera si cena in famiglia!” (cl)