Post Expo: "Officina dell'impatto sociale", il terzo settore pensa al futuro dell'area
MILANO - Il terzo settore con la Fondazione Triulza c'era durante Expo, con il suo padiglione della società civile allestito nell'omonima cascina. È rimasto nell'area, in questi due anni in cui tutti se ne erano andati via, continuando a organizzare iniziative. E vuole svolgere un ruolo di primo piano nei prossimi anni, quando l'intera area, in cui si è tenuta l'esposizione universale, si trasformerà in un grande parco della scienza, del sapere e dell’innovazione. Ieri AreaExpo spa, la società a partecipazione pubblica incaricati di gestire il dopo Expo, ha presentato il masterplan della nuova cittadella che verrà creata e che ospiterà, tra l'altro, l'Human Technopole dedicato alle scienze della vita e finanziato dal governo, le facoltà scientifiche dell’Università Statale, diverse imprese, residenze e spazi culturali, luoghi per fare sport e aggregazione e tanto verde. E Fondazione Triulza, sostenuta da una rete di ben 67 organizzazioni del Terzo Settore e dell’Economica Civile, lancia oggi il suo piano strategico, che la porterà a collaborare con questi nuovi vicini di casa: Università, imprese e centri di ricerca. Secondo Massimo Minelli, presidente di Fondazione Triulza, tutta l'operazione di AreaExpo avrà successo se "sarà in grado di sviluppare interazioni, attraverso l'organizzazione di eventi pubblici, tavoli di lavoro e altre iniziative e progetti, con le realtà del Terzo Settore che hanno l’obiettivo di massimizzare l’impatto sociale e ambientale dell’intervento urbanistico e delle attività che nell’area si insedieranno".
Il piano strategico di Fondazione Triulza prevede quattro progetti specifici, di cui due già avviati. Il primo riguarda l’implementazione di BEEurope, progetto promosso in partnership con Fondazione Cariplo per favorire la crescita e l’internazionalizzazione del Terzo Settore. Il secondo mira a rafforzare Human Factory, progetto lanciato nel 2016 dalla Fondazione per promuovere sinergie e collaborazioni tra mondo della Ricerca e del Terzo Settore. Nei prossimi mesi poi verranno avviate iniziative per "avvicinare i territori, le scuole e i cittadini ai contenuti di ricerca e innovazione, anche sociale, del futuro Parco". Infine, verrà creata una "Officina dell’impatto sociale”, che coinvolga gli stakeholder in tutte le fasi di sviluppo dell’area e che si traduca in risultati concreti e in un metodo di lavoro esportabile.
“Con l’iniziativa Human Factory Day abbiamo iniziato già dal 2016 in Cascina Triulza un confronto tra il Terzo Settore e le realtà del mondo della Ricerca e dell’Università che arriveranno al futuro Parco, così come con i diversi stakeholder coinvolti nello sviluppo dell’area, per avviare percorsi condivisi di innovazione sociale che in questa fase vogliamo concretizzare -aggiunge Massimo Minelli-. Siamo stati i primi ad avviare attività didattiche nell’area, proprio con un Master in Europrogettazione per il Terzo Settore inaugurato ad ottobre che ci permetterà di formare professionisti specializzati nella ricerca di finanziamenti internazionali imprescindibili oggi per realizzare progetti di innovazione con forte impatto sociale. Infine, in linea con le tante iniziative pubbliche ed eventi che abbiamo ospitato e organizzato in questi due anni, vogliamo che Cascina Triulza continui ad essere il punto di riferimento per coinvolgere i cittadini, le scuole e i territori sui temi della legacy di Expo e sui nuovi contenuti che caratterizzeranno il futuro Parco della Scienza, del Sapere e dell’Innovazione”. (dp)