Povertà, Acli e Cisl: “Dati Istat bollettino di guerra. Serve reddito per l'inclusione sociale”
ROMA – “I dati sulla povertà somigliano molto ad un bollettino di guerra di fronte al quale non si può rispondere con la motivazione che il paese non è pronto per misurarsi con questa nuova condizione”. È quanto afferma il segretario confederale della Cisl, Pietro Cerrito, commentando i dati diffusi oggi dall'Istat. “La riproposizione della social card somiglia alla somministrazione di un'aspirina ad un malato grave - sottolinea Cerrito -. Poiché le condizioni economiche del paese sono note, questo nuovo elemento della povertà assoluta che riguarda i bambini, apre uno scenario ancora più inquietante sul futuro dell’Italia, che già sta vivendo una incessante emigrazione dei giovani fuori dall’Italia, che è un altro preoccupante fenomeno di impoverimento: tutto ciò dovrebbe accelerare il confronto per costruire una strategia che, fin da ora, delinei alcune forme di intervento che tutelino queste fasce e impediscano l’ulteriore aggravamento della condizione sociale”.
Per Gianni Bottalico, presidente nazionale della Acli, i dati confermano “quanto emerso dal Rapporto della Caritas, presentato la settimana scorsa: la povertà assoluta nell'intero Paese è in forte crescita. Dopo il record della disoccupazione abbiamo toccato anche quello della povertà”. Per Bottalico, “di fronte ad una povertà assoluta passata dal 4,1 per cento dell’intera popolazione, 2,4 milioni, nel 2007, al 9,9 per cento nel 2013, 6 milioni e 20 mila persone, occorre che il governo metta all'ordine del giorno il progetto di dare a tutti coloro che si trovano in povertà assoluta un reddito di inclusione sociale, come propone l'Alleanza contro la povertà in Italia, un cartello di una trentina di organizzazioni che chiede l'introduzione da subito di un piano nazionale contro la povertà strutturato, pluriennale e con risorse che ne permettano l'avvio dal 2015”.
Un’iniziativa, quella dell’Alleanza, nata da una proposta di Caritas italiana e delle Acli, ma che vede impegnata tra gli altri anche la Cisl. “Assieme ad altri soggetti sociali noi abbiamo costruito una ipotesi di sostegno finanziario per combattere la povertà – spiega Cerrito -: il reddito per l’inclusione sociale accompagnato da misure di sostegno al lavoro, per garantire un intervento di vero sostegno, che non divenisse quindi un puro intervento assistenziale. E’ da lì che bisogna partire poiché il casellario assistenziale e l’anagrafe della povertà sono strumenti che per poter essere efficaci devono essere accompagnati dal sostegno dello stato vero e proprio”.