4 febbraio 2017 ore: 10:14
Economia

Povertà, al via i primi finanziamenti del Pon Inclusione ai Comuni

Sono 80 i progetti presentati al 30 settembre 2016 inviati da 11 regioni italiane. Al primo posto, per numero di proposte, Puglia e Toscana. Il ministero del Lavoro e Politiche sociali: “L'obiettivo è la piena inclusione nella comunità di coloro che oggi si trovano ai margini"
Povertà, uomo con pochi euro
ROMA - Mentre si attende che il disegno di legge delega sul reddito di inclusione concluda il proprio iter al Senato, dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali arriva la notizia del finanziamento dei primi 80 progetti presentati dai Comuni riguardo ai percorsi di attivazione sociale e lavorativa attraverso il Pon inclusione. Le risorse messe in campo, in questo caso, sono complessivamente 500 milioni di euro nel primo triennio, risorse che vanno ad aggiungersi al miliardo e mezzo stanziato per il 2017. “Con il Decreto Direttoriale n. 11 del 31 gennaio 2017 sono stati ammessi al finanziamento i primi progetti presentati dai Comuni, coordinati a livello di Ambiti territoriali, ai sensi dell'Avviso n. 3/2016 - spiega il ministero del Lavoro -. L'obiettivo delle risorse è rafforzare la capacità dei servizi sociali di accompagnare le famiglie operando in rete con le altri servizi del territorio (lavoro, salute, istruzione) e di attivare partnership con i soggetti privati, soprattutto no profit, attivi negli interventi di contrasto alla povertà”.
 
box Sono 11 le regioni da cui sono stati arrivati (al 30 settembre 2016) i progetti ammessi al finanziamento: Sicilia, Puglia, Abruzzo, Sardegna, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Friuli, Marche, Toscana, Liguria e Veneto. Tra queste Puglia e Toscana guidano la classifica per numero di progetti finanziati (23 per la Puglia e 22 per la Toscana). Seguono Emilia Romagna (11), Friuli Venezia Giulia (9). Poi Piemonte (3), Lombardia (3), Liguria (3). Nelle Marche due progetti. Uno, infine, per Sicilia, Abruzzo, Sardegna e Veneto. Progetti che dovranno comunque passare attraverso una “stipula della Convenzione di sovvenzione, previe tutte le verifiche e gli adempimenti del caso - si legge nel testo del decreto -, comprese le eventuali specificazioni progettuali che dovessero risultare necessarie”. 
 
In capo agli Ambiti territoriali, inoltre, la “responsabilità esclusiva” della regolare attuazione, anche sotto il profilo amministrativo e procedurale, degli interventi progettati, specifica il decreto. “Come per tutte le misure ispirate al principio di inclusione attiva, che prevedono l'obbligo di affiancare al beneficio economico un progetto di attivazione sociale e lavorativa - spiega il ministero del Lavoro - l'efficacia del Sia passa infatti dal rafforzamento dell'infrastruttura sociale chiamata a gestire tali interventi. La sfida è riuscire a mettere a punto una progettazione integrata che ponga al centro le persone più fragili e la complessità dei bisogni che esprimono. L'obiettivo è la piena inclusione nella comunità di coloro che oggi si trovano ai margini”.(ga)
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