29 marzo 2016 ore: 11:09
Economia

Povertà, all'Emporio solidale spesa gratis e aiuto contro il disagio

Nel 2015 oltre ottocento famiglie a Lecce hanno avuto accesso al supermercato promosso dalla Comunità Emmauel. Per fare la spesa una card munita di credito in base a reddito e situazione familiare. Aumentano rispetto ai nuovi i nuclei “ripescati”, che faticano ad uscire dal disagio
Emporio solidale, carrello tra scaffali supermercato - SITO NUOVO

LECCE - Sono state poco meno di tremila le persone che, nel 2015, hanno fatto la spesa presso l’Emporio della solidarietà, un supermercato di circa 500 metri quadrati operativo a Lecce dalla fine del 2011. Promosso dall’impegno costante di contrasto alla povertà della Comunità Emmanuel, in partenariato con Caritas diocesana, provincia e comune di Lecce, l’Emporio viene incontro al bisogno concreto di distribuzione di alimenti di prima necessità per famiglie in situazioni di disagio economico, consentendo mediante una card munita di credito di fare in forma gratuita parte della spesa necessaria per arrivare alla fine del mese. Sono sei le imprese sul territorio che sostengono economicamente la gestione dell’Emporio, e supporto arriva anche dagli enti locali  - venti ad oggi i comuni aderenti - che affidano alla struttura parte dei servizi connessi al contrasto delle povertà previsti nel piano sociale di zona. Complessivamente nel 2015 sono state 882 le famiglie, italiane nell’81% dei casi, che hanno beneficiato dell’Emporio, contro le 623 pari a circa 2 mila persone dell’anno 2014. Tra i nuclei supportati nel 2015 sono 314 quelli che per la prima volta hanno usufruito del servizio, contro i ben 568 “ripescati”, coloro che sono già stati aiutati ma che hanno ancora necessità di essere assistiti. Un dato significativo questo, e non confortante, perché ha evidenziato per il 2015 un aumento di coloro che persistono nel disagio senza riuscire ad uscirne. Nel 2014 invece risulta inferiore lo scarto tra i 299 nuovi ingressi e i 324 “ripescati”.

Ma uno degli obiettivi di fondo dell’Emporio è proprio "la costruzione di percorsi differenziati per chi è in difficoltà - sottolinea Salvatore Esposito, coordinatore della struttura, responsabile ufficio fund raising – in modo da favorire davvero la promozione della persona più che una semplice assistenza, stimolare chi ha bisogno quanto meno a provare a superare la propria situazione di disagio". Sono in maggioranza senza occupazione le persone che si rivolgono all’Emporio, un dato pari a circa il 75% nel 2015, in aumento rispetto al 67% dell’anno precedente. Risulta invece in calo la presenza dei lavoratori autonomi, che passano dal 7,3% al 2,2% nel 2015. Rispetto alla provenienza dei prodotti, fondamentale per il funzionamento dell’intero servizio la presenza sul territorio di imprese del settore agroalimentare e della grande distribuzione che con le loro donazioni di merce alimentano l’Emporio. Nel corso del 2015 inoltre circa il 58% dei prodotti è stato reclutato grazie al partenariato del Banco delle opere di carità attraverso cui l’Emporio si approvvigiona delle merci messe a disposizione dai programmi europei di aiuti alimentari, "una quota comunque tristemente in calo negli ultimi anni – afferma Esposito – che cerchiamo di compensare attraverso l’aumento delle raccolte alimentari nei punti vendita della grande distribuzione sul territorio. Nel 2015 circa il 38% dei prodotti è arrivato dalle raccolte, che si ripetono mensilmente nei supermercati più grandi, e anche una volta a settimana nei punti vendita più contenuti".

La domanda per accedere all’Emporio può essere presentata al front office attivo presso il Caf di Lecce da chi risulta avere un reddito non superiore ai 7.500 euro annui. Un software specifico, elaborato dall’Università di Parma d’intesa con il comune di Lecce, consente di elaborare i dati relativi all’Isee e ad altri parametri relativi alla situazione familiare e alla presenza di particolari condizioni di fragilità. Alle persone in possesso dei requisiti viene consegnata una card che consente di accedere all’Emporio, con un credito di spesa determinato dal reddito e dal numero di minori a carico. "Il dato relativo al reddito è solo uno dei parametri, che va combinato alla valutazione complessiva della famiglia – precisa Esposito -. E’ molto importante per noi non far mancare il sostegno proprio a chi ha più possibilità di uscire dal disagio, di migliorare la propria situazione. La card ha una durata massima di tre mesi, con la possibilità di rinnovarla per altri tre. Ad una famiglia media di quattro persone viene fornito un credito pari a 120-130 punti al mese, corrispondenti a circa 150-170 euro al mese". 

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news