Povertà, arriva il Reddito d’inclusione attiva (Ria): 1,5 miliardi per tre anni
ROMA – Non più sostegno, ma reddito di inclusione attiva. Cambia così, con il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, il possibile intervento del governo contro la povertà. Dopo aver parlato per diverso tempo di “Sia”, il sostegno per l’inclusione attiva che ha rinominato la sperimentazione della nuova social card, in un incontro con terzo settore e associazioni tenutosi oggi pomeriggio il ministro ha esposto la proposta di un “Ria”, il Reddito di inclusione attiva a cui verranno destinati 1,5 miliardi per tre anni. A darne notizia è Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, al termine dell’incontro convocato dal ministro Poletti. Tuttavia, il primo giudizio del presidente delle Acli, l’organizzazione che insieme alla Caritas è capofila nell’Alleanza contro la povertà, è tutt’altro che positivo. “Il Ria (Reddito d’inclusione attiva) appare poco più che un ampliamento della sperimentazione del Sia – spiega Bottalico -. Si prevede uno stanziamento triennale di 1,5 miliardi, che rappresenta poco meno dello stanziamento che l'Alleanza contro la povertà chiede per il primo anno del Reddito di inclusione sociale. Ma in questo modo non si può avviare un percorso di riforma strutturale”.
Di buono c’è l’intenzione del ministro di aprire un confronto sullo strumento proposto, ma per Bottalico il tema delle risorse è cruciale. “Il tavolo aperto dal ministro Poletti per la definizione di un Piano di lotta alla povertà e all’esclusione sociale, insieme al riconoscimento che la lotta alla povertà costituisce la priorità per le riforme delle politiche sociali, è un dato senz'altro positivo – spiega Bottalico - come pure il coinvolgimento della società civile in questo percorso. Ma se sono apprezzabili gli intenti e il metodo non altrettanto si può dire per le risorse messe in campo che non consentono di dare il respiro auspicato allo strumento proposto dal ministero”.
Si allontana, così, la proposta dell’Alleanza contro la povertà da quelli che sembrano essere gli obiettivi del governo Renzi. “Da questo punto di vista – conclude Bottalico - la distanza del Ria con la proposta del Reddito di inclusione sociale (Reis) appare netta e non rappresenta la fine della fase delle sperimentazioni per avviare invece quella di un Piano nazionale di lotta contro la povertà e di una infrastruttura nazionale per il welfare locale che l'Alleanza contro la povertà auspica e per cui chiede al Governo che vengano stanziate le risorse necessarie nella prossima legge di stabilità”.(ga)