20 marzo 2015 ore: 14:06
Economia

Povertà assoluta, il governo ci pensa: a Palazzo Chigi si studia il Reis

L’incontro del sottosegretario Delrio con i rappresentanti dell’Alleanza contro la povertà rende evidente la volontà del governo di approfondire e studiare uno strumento che combatta la povertà assoluta. In arrivo tavoli di lavoro dedicati. Bottalico (Acli): “Passo avanti importante"
Povertà. Scritta e gomma che cancella

ROMA – Se sono rose fioriranno. Fin da ora però la novità c’è tutta e potrebbe essere l’inizio di una nuova storia nella lotta alla povertà assoluta nel nostro paese. L’incontro, nei giorni scorsi a Roma, fra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio e l’Alleanza contro la povertà (il cartello di 33 associazioni che ha promosso il Reis, reddito di inclusione sociale) ha segnato una svolta: per la prima volta la proposta del Reis ha varcato le porte di Palazzo Chigi, segno evidente che il tema della povertà, e di quella assoluta in particolare, sta entrando nei pensieri del governo. E più in generale anche il dibattito politico sta iniziando a prendere in considerazione questo tema: basti pensare, pur con tutte le differenze del caso, alla proposta di reddito di cittadinanza rilanciata recentemente dal leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo. Ora il governo, a suo modo, è entrato in pista, al punto che dovrebbero partire, in tempi rapidi, una serie di gruppi di lavoro per approfondire il tema, in modo da studiare nel concreto come e quando potrebbe diventare operativo uno strumento universale di contrasto alla povertà.

“Abbiamo raccolto da parte di Delrio – ci dice Gianni Bottalico, presidente delle Acli, che coordinano le realtà presenti nell’Alleanza – la disponibilità a prendere in considerazione, a valutare e a cominciare a studiare la nostra proposta di Reddito di inclusione sociale: si è riservato di parlarne con il presidente del Consiglio Renzi e di avviare ulteriori passaggi che ci aspettiamo vengano attivati in tempi brevi”. In particolare, la creazione di “gruppi di lavoro che possano approfondire la questione”. Il “dato politico”, dice Bottalico, sta tutto nella “presa di consapevolezza anche da parte della Presidenza del Consiglio che oggi il tema della povertà è un tema centrale e che quindi sta dentro l’agenda del governo: la nostra proposta è una fra quelle in campo che il governo intende approfondire”. Ovviamente saranno necessari molti passaggi prima che un piano contro la povertà diventi operativo, ma il dado potrebbe essere tratto: “Ci siamo dati tempi rapidi – sottolinea il presidente delle Acli – anche perché è vicino il DEF (Documento di Economia e Finanza)”; il governo lo deve redigere e una prima volontà di avviare un piano di contrasto alla povertà potrebbe trovare posto già al suo interno.

Come ripetono da sempre, i promotori del Reis sottolineano anche stavolta che non intendono sollevare steccati: “Il Reis – sottolinea Bottalico - non è l’unica proposta e non è la panacea di tutto, il governo lo prenda in considerazione, faccia i gruppi di lavoro, trovi (come è giusto che sia) una sintesi con altre proposte per definire nel dettaglio l’intervento voluto, ma l’importante è che il tema sia affrontato e che si lavori per reperire le risorse necessarie perché il Piano possa partire già da quest’anno”.

L’Alleanza contro la povertà è composta da 33 realtà: insieme ad Acli e Caritas italiana – che sono state le prime a sposare la proposta di un Piano nazionale contro la povertà assoluta, elaborato sotto la direzione scientifica di Cristiano Gori (Univ. Cattolica di Milano) – ci sono anche altre associazioni, realtà del terzo settore, ma anche sindacati, regioni, comuni. Un Patto aperto, al quale aderiscono fra gli altri Conferenza delle regioni, Anci, Action Aid, Azione Cattolica, Cgil, Cisl, Uil, Fiopsd, Forum nazionale del terzo settore, Confcooperative e altri. “Abbiamo detto a Delrio – racconta Bottalico - che la nostra proposta ha anche questo punto di forza, l’essere presentata da un cartello ampio di realtà: questo ha un grande valore ed è di aiuto anche rispetto al percorso che bisogna compiere”.

Il presidente delle Acli in particolare avanza una riflessione: “Il dibattito intorno alla povertà è spesso fuorviante: se ne discute in termini generali senza distinguere la povertà assoluta (alla quale si rivolge il Reis) dalla povertà relativa che ha bisogno di risposte diverse”. Certamente anche questa è un “tema di frontiera”, ma “non può essere affrontato con gli stessi strumenti dei quali parliamo nel Reis”. E cita “strumenti di carattere fiscale e di rafforzamento dei servizi, che non possono essere confusi con le proposte che elaboriamo e descriviamo nel Reis”.

Il lavoro dell’Alleanza è dunque quello di “fare chiarezza” intorno al tema della povertà, cercando di allargare la condivisione: “Non bisogna pensare che combattere la povertà assoluta significhi sprecare soldi in modo assistenziale: questa non è la nostra volontà e non è il nostro progetto; stiamo invece proponendo un modello di welfare nuovo, diverso, maturo e moderno che parte da chi sta peggio e poi si dedica man mano a chi sta meno peggio”.

Per appoggiare la proposta del Reis è prevista anche una mobilitazione sui territori: le iniziative, annunciate ieri, a Roma, a Milano e a Bari, oltre all’idea di raccogliere le firme di una proposta di legge di iniziativa popolare,  sempre in un’ottica non di contrapposizione ma di rafforzamento rispetto all’intenzione dell’esecutivo di rendere operativa una misura contro la povertà. Il dato è tratto, il lavoro continua. (ska)

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