Povertà assoluta, l’Antoniano: “Mancano risposte ai bisogni primari”
Foto si Stefano Pavesi
BOLOGNA – “I dati Istat sono una conferma di ciò che tutti i giorni tocchiamo con mano nelle nostre strutture”: a parlare è frate Alessandro Caspoli, direttore dell’Antoniano onlus di Bologna. Pochi giorni fa Istat ha pubblicato i numeri della povertà in Italia: nel 2015 le famiglie residenti in condizione di povertà assoluta sono 1 milione e 582 mila e gli individui 4 milioni e 598 mila, il numero più alto dal 2005 a oggi. L’incidenza della povertà assoluta è in aumento al Nord, sia in termini di famiglie sia di persone, e segnali di peggioramento si registrano anche tra le famiglie che risiedono nei comuni centro di area metropolitana.
“Mancano risposte ai bisogni primari, il pasto per esempio – continua Caspoli –. Proprio per questo nell’ultimo anno abbiamo incrementato i servizi legati alla nostra mensa, che ogni giorno a pranzo ospita 130 persone, avviando dei percorsi dedicati alle famiglie. Questo ci è stato possibile anche grazie a una solida rete di partner e ai molti chef che da qualche mese stanno venendo a preparare il pranzo e la cena nella nostra mensa e con i quali stiamo raggiungendo l’obiettivo di permettere l’accesso a un’alimentazione sana e di qualità. Contemporaneamente, stiamo lavorando per aumentare il numero dei percorsi di inserimento lavorativo delle persone che si avvicinano al nostro Centro d’Ascolto che segue circa 500 persone all’anno. Solo con la collaborazione tra organizzazioni come la nostra e la rete delle istituzioni possiamo trovare soluzioni che vanno oltre l’emergenza e che portano a risultati di lunga durata”.
Le strutture gestite da Antoniano onlus garantiranno i servizi anche durante i mesi di luglio e agosto, momento dell’anno in cui la situazione per chi vive in strada, per esempio, si fa più difficile. Per far questo è attiva una costante ricerca di volontari e di risorse, soprattutto per il mese di agosto.