Povertà assoluta, nel 2014 arriveranno 445 milioni per contrastarla
Concorso 'Scatti di povertà'. Senza scarpe di Simone Crescenzo (finalista)
ROMA – Contro la povertà assoluta nel 2014 in arrivo 445 milioni di euro, quasi tutti andranno spesi per la Social card. A tracciare un possibile futuro dei fondi destinati all’unico strumento attualmente in vigore in Italia per combattere la povertà estrema in Italia è Raffaele Tangorra, direttore generale Inclusione, diritti sociali e responsabilità sociale delle imprese al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Oltre ai 5 milioni stanziati nel ddl stabilità per il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, tra sperimentazione della nuova social card e carta acquisti ordinaria, infatti, sono 440 i milioni all’orizzonte per la misura.
I primi 50 milioni riguardano la sperimentazione della Social card nelle 12 città italiane con più di 250 mila abitanti (Torino, Milano, Genova, Venezia, Verona, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo e Catania). Sperimentazione avviata tramite bando nei diversi comuni nell’estate del 2013 e che, secondo il ministero, vedrà i primi fondi confluire nelle card già nell’ultimo bimestre dell’anno. A questi vanno ad aggiungersi altri 140 milioni per estendere la sperimentazione nelle regioni del Sud, grazie alla riprogrammazione dei fondi europei. La ripartizione tra 2014 e 2015 dei fondi destinati al Sud Italia, infatti, è cambiata: a luglio scorso si parlava di partire con 100 milioni nel 2014, a cui si andavano ad aggiungere altri 67 milioni nel 2015. Nel 2014, invece, ci saranno più fondi, mentre nel 2015 soltanto 27, magari in attesa di decisioni coraggiose nella legge di stabilità del prossimo anno. “Abbiamo modificato la ripartizione per far partire la sperimentazione a marzo – spiega Tangorra -. Con la ripartizione originaria non saremmo riusciti a farla partire prima di giugno”.
Sui 250 milioni previsti nel ddl stabilità, invece, ci sono alcune novità. Nel testo arrivato in Consiglio dei ministri il 15 ottobre c’è scritto chiaramente che andranno alla social card tradizionale per il 2014, con la sola novità dell’allargamento della platea dei beneficiari anche agli stranieri comunitari e i lungosoggiornanti. Tuttavia, spiega Tangorra, c’è l’intenzione di dirottare parte dei 250 milioni verso l’allargamento della sperimentazione a tutto il Centro Nord Italia. Difficile dire quanto dei 250 milioni sarà destinato alla sperimentazione: al ministero sono al lavoro per analizzare l’impatto di una rimodulazione dei fondi e capire se una parte dei beneficiari della carta acquisti tradizionale possa poi usufruire della nuova. Togliere fondi alla card tradizionale per implementare la nuova significa, infatti, ridurre la platea dei beneficiari della prima a favore della seconda, che viene affidata con regolare bando presso il comune di residenza. A dettare i tempi nel Centro Nord, l’approvazione della legge di stabilità. “Vene approvata a dicembre - spiega Tangorra - quindi non riusciremo a partire per marzo, ma a metà anno”.
Sulla Carta acquisti, però, le speranze del ministero del Welfare sono state ridimensionate nel testo della legge di stabilità. La richiesta avanzata alla presidenza del Consiglio è stata quella di finanziare con 250 milioni la social card tradizionale e di destinare ulteriori 100 milioni per implementare la sperimentazione nel Centro Nord, che avrebbe affiancato quella delle regioni del Sud. Tuttavia, in Consiglio dei ministri le cose non sono andate come si sperava e dei 350 complessivi richiesti, ne sono stati accordati soltanto 250. Da dividere tra vecchia e nuova social card. (ga)