Povertà. Bottalico (Acli): “Dalla crisi si esce solo con riforme sociali”
ROMA – “Dalla crisi oggi si esce solo con delle riforme sociali: questa è una scelta politica fondamentale”. È quanto ha affermato Gianni Bottalico, presidente delle Acli, organizzazione capofila insieme a Caritas italiana dell’Alleanza contro la povertà che oggi ha presentato al governo Renzi la propria proposta di un piano nazionale contro la povertà attraverso l’introduzione del Reddito di inclusione sociale. Per Bottalico, le misure adottate fino ad oggi non hanno avuto successo e serve uno “scatto” culturale. “La Social card è un’esperienza che ha mostrato tutti i suoi limiti – ha affermato Bottalico -. Non può essere questa la politica di lotta alla povertà”.
A sottolineare la gravità della situazione, spiega Francesco Marsico, di Caritas italiana, la stessa costituzione dell’Alleanza, che oltre a Caritas e Acli mette insieme un vasto cartello di organizzazioni impegnate nel sociale. Secondo Marsico, l’Alleanza “costituisce un segno tanto dell’urgenza di rispondere al diffondersi di questo grave fenomeno, quanto dell’accresciuta consapevolezza, in tutti i proponenti, che solo unendo le forze si può provare a cambiare qualcosa, dando indirizzi chiari, concreti, traducibili in scelte di governo nazionale e locale. Una simile Alleanza non era mai stata costruita in Italia. È la prima volta, infatti, che un numero così ampio di soggetti sociali dà vita a un sodalizio per promuovere adeguate politiche contro la povertà”.
Per Pietro Barbieri, portavoce del Forum del Terzo settore, ora tocca al governo dire da che parte vuole stare. “Siamo di fronte ad un’occasione da non perdere – ha spiegato Barbieri -. A differenza di altri governi, che raramente hanno scelto di spostare somme importanti da un capitolo all’altro, stavolta ne abbiamo uno che vuole farlo. L’allocazione delle risorse non è più un tabù. Vuole essere un governo che sceglie. Quindi deve scegliere se per l’ennesima volta vuole abbandonare le persone più povere di questo paese alla semplice attività di volontariato o ai Comuni che quotidianamente cercano di far fronte a questo problema, oppure strutturare qualcosa di nuovo e dare vita, nella legge di stabilità fin da subito, ad un’iniziativa chiara e in prospettiva”.(ga)