Povertà, Caritas: sul contrasto, idee diverse con il M5s
ROMA - “Riconosciamo un’attenzione di tipo politico al tema della povertà da parte del Movimento 5 stelle che addirittura nel programma ha inserito questo tema. Sullo strumento, però, non siamo d’accordo”. Così Francesco Marsico, vicedirettore della Caritas italiana, chiarisce un passaggio del rapporto “Dopo la crisi, costruire il welfare”, presentato oggi a Roma, in cui riconosce al movimento fondato da Beppe Grillo di aver alimentato il dibattito politico sul tema della povertà. Un’affermazione a rischio “strumentalizzazione”, spiega la Caritas, e che per i Cinque stelle è già una conferma del proprio operato. Sulle proposte concrete, però, c’è una notevole distanza. “Noi proponiamo uno strumento diverso – spiega Marsico -, che è il reddito di inclusione sociale. Uno strumento che mette insieme non soltanto risorse economiche e forme di accompagnamento, ma anche una maggiore sostenibilità, sia organizzativa che economica. Apprezziamo una forza politica che si occupa di povertà, ma possiamo avere delle distanze rispetto allo strumento da proporre concretamente”.
Il parere positivo verso l’interesse del Movimento 5 stelle sul tema della povertà è contenuto nell’intervento scritto da Cristiano Gori, referente scientifico dell’Alleanza contro la povertà e ideatore del Reis, il reddito per l’inclusione sociale sostenuto anche da Caritas Italiana, e curatore del rapporto presentato oggi. Nel testo Gori parla del crescente dibattito sul tema della lotta all’indigenza. “Il merito è, innanzitutto, del Movimento Cinque Stelle – spiega Gori nel rapporto -, che ha fatto della lotta alla povertà - attraverso il reddito di cittadinanza - una propria bandiera. Il ruolo del Movimento non può essere sottovalutato, dato che mai prima d’ora una delle principali forze politiche italiane aveva fatto della lotta alla povertà una sua priorità”. Tuttavia, in tempi non sospetti (aprile 2015) lo stesso Gori aveva evidenziato in una lunga intervista a Redattore sociale tutte le differenze tra il Reis e la proposta dei grillini: oltre al target di riferimento delle due proposte, c’è anche il ruolo del terzo settore, il ruolo di regia sui territori ed infine la modalità di introduzione della misura. Differenze, spiega Gori nell’intervista, che incidono non solo sui costi complessivi, ma che delineano anche una diversa idea di intervento. (ga)