Gli ultimi dati presentati dall’Inps sul Reddito e Pensione di cittadinanza, insieme a quelli del vecchio Reddito di Inclusione, mostrano una frenata nel numero complessivo dei nuclei beneficiari a settembre 2019, ma le domande in lavorazione (circa 126 mila) potrebbero cambiare i trend
ROMA -
Il numero complessivo delle famiglie beneficiarie di misure contro la povertà in Italia non cresce più. È questo uno dei più interessanti dati che emerge dall’ultimo
report trimestrale dell’Osservatorio sul Reddito di cittadinanza (RdC) pubblicato questa mattina. I dati riguardanti il Reddito e le pensioni di cittadinanza, infatti, confermano un trend che si era manifestato già a inizio settembre, quando i dati dell’Inps avevano mostrato una frenata nel numero delle domande raccolte (e accolte). Un dato, quello di settembre, che andava comunque preso con le pinze per via del periodo estivo, ma i dati aggiornati all’8 ottobre confermano la battuta d’arresto.
Secondo il report, all’8 ottobre di quest’anno sono 1.522.874 i nuclei che hanno presentato domanda. Di queste, 982.158 risultano accolte, mentre oltre 414 mila sono le domande respinte o cancellate. Una novità contenuta in quest’ultimo report riguarda il numero dei nuclei decaduti dal diritto di percepire la misura che da aprile 2019 agli inizi di ottobre riguarda 39 mila nuclei. I motivi di decadenza, spiega il report, riguardano in minima parte la rinuncia del beneficiario (5% dei nuclei) e variazione della situazione reddituale del nucleo (10%). Pesano maggiormente la variazione della composizione del nucleo ad eccezione di nascita e morte (37%) e la variazione congiunta della composizione e della situazione economica del nucleo (48%).
Complessivamente, quindi, i beneficiari risultano essere 943 mila: 825 mila sono percettori di Reddito di Cittadinanza, con 2,2 milioni di persone coinvolte, e 118 mila sono percettori di Pensione di Cittadinanza, con 134 mila persone coinvolte. La distribuzione geografica dei percettori di Rdc e Pdc non mostra sorprese rispetto ai report precedenti: circa 1,5 milioni di beneficiari risiedono nelle regioni del Sud e nelle Isole, 493 mila nelle regioni del Nord e 315 mila in quelle del Centro. La regione con il maggior numero di nuclei beneficiari è la Campania col 19% delle prestazioni erogate, seguita dalla Sicilia (17%), dal Lazio e dalla Puglia (9%). In queste quattro regioni risiede oltre la metà dei nuclei beneficiari, cioè il 54%.
Nonostante il numero dei beneficiari del Reddito di cittadinanza sia ancora in attivo, al momento i dati non sembrano più crescere ai ritmi iniziali, anche se bisogna tenere in considerazione le domande in lavorazione: al 4 settembre 2019 erano 90.812, mentre all’8 ottobre scorso ne risultano quasi 126 mila. Un dato che, evidentemente, mostra una ripresa dell'arrivo di domande dopo il periodo estivo. Tuttavia, se andiamo a sovrapporre le prestazioni contro la povertà erogate in Italia negli ultimi mesi, si nota una stabilizzazione nei numeri dei nuclei beneficiari.
Il report dell’Inps, infatti, raccoglie anche gli ultimi dati del Reddito di Inclusione e
a settembre 2019 risultano in pagamento ancora 62 mila prestazioni di ReI. Andando a sommare unicamente le prestazioni di contrasto alla povertà erogate (ReI, RdC e PdC), a settembre 2019 sono quasi 955 mila i nuclei beneficiari. Il grafico, realizzato con i dati Inps pubblicati oggi, mostra due periodi in cui l’andamento delle prestazioni ha subito una contrazione. Il primo calo riguarda il ReI che da gennaio 2019 in poi, per effetto dell’arrivo del Reddito di cittadinanza, ha visto diminuire il numero dei beneficiari. La seconda frenata, invece, sembra riguardare gli ultimi periodi: a settembre 2019,
per la prima volta dall’arrivo del Reddito di cittadinanza, la somma dei nuclei percettori di una misura di contrasto alla povertà è inferiore a quella del mese precedente.