Povertà, il Fondo della diocesi non copre le richieste delle famiglie milanesi
MILANO – Le famiglie milanesi continuano ad avere bisogno di aiuto. Sono 213 rimaste fuori dall'ultimo pacchetto di sostegno economico del Fondo famiglia e lavoro della Diocesi di Milano. Non mancano le donazioni, ma la domanda è troppo alta per poter stare al passo, come spiega il presidente del Fondo Luciano Gualzetti: "Fortunatamente la rete della solidarietà, anche con scarse risorse, tiene. I volontari impegnati sul territorio continuano ad ascoltare le persone, stanno loro accanto e le aiutano come possono. Ma per andare avanti abbiamo bisogno del sostegno di tutti".
Il fondo, al 10 luglio, ha raccolto oltre 6,77 milioni. Dall'inizio del 2013, con il nuovo potenziamento voluto dal cardinale Angelo Scola, ha dato una mano a 3.317 persone, per un importo complessivo di 6.764.435 euro. I beneficiari sono stati per il 40% italiani e per il 60% stranieri, in gran parte tra i 35 e i 45 anni.
Il Fondo famiglia lavoro non è uno strumento di pura assistenza. Solo in un caso su quattro l'aiuto si è limitato ad un contributo economico. In 2.363 hanno invece usufruito anche di interventi per cercare un lavoro: tirocini, corsi di formazione o di riqualificazione professionale. I mestieri più richiesti sono magazziniere, saldatore, panettiere, aiuto dentista e persino dog sitter. Il Fondo famiglia lavoro ha poi costruito 24 progetti di microcredito per aprire piccole proprietà in proprio.
L'ultimo grande finanziamento il Fondo l'ha ricevuto ad inizio giugno, quando Fondazione Cariplo ha versato nelle casse 500 mila euro. Altri 100 mila, invece, sono arrivati dalle donazioni di privati cittadini. Nonostante gli sforzi, però, la coperta è ancora troppo corta.