22 gennaio 2013 ore: 12:53
Famiglia

Povertà infantile: Europa, Usa e Canada a confronto su politiche e strategie

In corso in Belgio il primo dei sei meeting internazionali previsti dal progetto Tfiey. La Compagnia di San Paolo è partner italiano con la collaborazione scientifica della Fondazione Zancan
http://www.balcanicaucaso.org Bambino romeno, orfani bianchi, sguardo
PADOVA – Sui temi della povertà infantile si avvia uno scambio tra Europa, Stati Uniti e Canada. Lo prevede il progetto “TFIEY Transatlantic Forum on Inclusive Early Years - Investire per lo sviluppo dei bambini che vivono in famiglie povere e/o immigrate”, di cui è partner italiano la Compagnia di San Paolo di Torino con la collaborazione scientifica della Fondazione Zancan di Padova. Una settimana fa il capoluogo piemontese ha ospitato il primo seminario italiano, evento propedeutico a quello internazionale in corso da ieri e fino a domani a Ghent, in Belgio. È il primo dei sei meeting previsti nei prossimi tre anni.

“In questi giorni ci stiamo concentrando sulle diverse condizioni di accesso ai servizi per la prima infanzia, le barriere, i bisogni dei bambini, in particolare quelli più poveri, e sulle risposte che vengono garantite - spiega il direttore della Fondazione Zancan, Tiziano Vecchiato -. Questo progetto rappresenta una preziosa opportunità per il nostro paese: le proposte che emergeranno saranno un contributo all’innovazione, proprio in un momento in cui le grandi difficoltà che stiamo vivendo porterebbero a pensare il contrario. Non si può continuare a lasciare la prima infanzia in un cronico deficit di attenzioni sociali e istituzionali. Significherebbe continuare a non coltivare la vita”. 

Incontri, seminari, scambi di buone pratiche, riflessioni sulle criticità serviranno dunque a capire quali politiche, strategie, azioni innovative possono essere messe in campo. “Sono previsti sei forum internazionali e altrettanti eventi nazionali - spiega Marzia Sica, Program Manager della Compagnia di San Paolo -. Ci saranno anche incontri di studio con operatori, per divulgare idee e condividere le conoscenze”. A livello nazionale sarà anche avviato lo studio “Povertà e deprivazione infantile: barriere alla speranza di crescere”, che coinvolgerà assistenti sociali, pediatri e volontari, per capire chi sono i bambini che vivono in condizione di povertà e deprivazione e come i loro genitori riescono a prendersi cura di loro.

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