Povertà. Rei, Gazzi (assistenti sociali) “Vigileremo perché trovi concretezza operativa”
ROMA – Un primo segnale di discontinuità verso il passato. Così Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio nazionale degli assistenti sociali, ha definito il via libera al REI, la nuova misura di contrasto alla povertà legata alla condizione economica che sarà attiva dal primo gennaio 2018. Un intervento che, secondo Gazzi, sarà davvero operativo solo se “sarà in grado di mettere a rete, rendere visibili ed essere davvero di prossimità i servizi sociali e gli altri servizi territoriali afferenti a lavoro, scuola, trasporti, minori, casa, anziani e non autosufficienza”.
Gazzi prosegue: “Agli assistenti sociali viene chiesto di svolgere un ruolo fondamentale nel raccordare le progettualità individuali dei singoli chiamati a disegnare i propri percorsi di superamento della condizione di povertà; ma, come spesso è accaduto anche nel passato, il rafforzamento delle strutture deputate alla gestione delle domande di accesso al REI e alla predisposizione della progettualità, in molte parti del Paese è ancora in altro mare con tutti i rischi e le ricadute negative che ne conseguono. Il rischio è che una misura così importante si infranga, da un lato, in contesti organizzativi poco strutturati se non carenti e, dall’altro, vengano ulteriormente accentuate, a danno dei cittadini, le criticità già esistenti”.
Fiducia nel REI quindi da parte del presidente del Consiglio degli assistenti sociali, il quale però vigilerà da vicino affinchè la misura rappresenti una svolta rispetto al passato. “Agire nella direzione di un rafforzamento dei servizi – conclude Gazzi- è ineludibile e indifferibile dopo decenni in cui gli investimenti si sono progressivamente ridotti fino a quasi azzerarsi, le strutture sono state quasi completamente svuotate dal blocco del turn over e da una esternalizzazione indiscriminata. Ora la svolta rappresentata dal REI. Vigileremo perché la discontinuità rispetto al passato trovi concretezza operativa”.