Povertà relativa. Trento, Emilia Romagna e Veneto la più bassa incidenza
Povertà: scritta "Povera Italia"
ROMA – Provincia di Trento, Emilia Romagna e Veneto: questi i territori italiani con i più bassi valori dell’incidenza della povertà relativa, mentre il Sud Italia si conferma il territorio con i valori più alti anche nel 2012. È quanto fa sapere l’Istat nel suo report sulla povertà in Italia presentato oggi. Secondo l’Istituto nazionale di statistica, la provincia di Trento si riconferma a capo della classifica dell’incidenza della povertà relativa, facendo registrare nel 2012 la più bassa incidenza d’Italia, il 4,4 per cento, in lieve aumento rispetto al 2011, quando era il 3,4 per cento. Segue l’Emilia Romagna, con un’incidenza del 5,1 per cento (nel 2011 era il 5,2 per cento) e il Veneto, che ha visto passare l’incidenza dal 4,3 nel 2011 al 5,8 nel 2012.
Intorno al 6 per cento Lombardia (6 per cento nel 2012, 4,2 nel 2011), Friuli Venezia Giulia (6,1 per cento), Lazio (6,3 per cento) e Toscana (6,8 per cento). Percentuali che crescono se si guarda al Sud Italia. In fondo alla classifica, infatti, troviamo Sicilia (29,6 per cento nel 2012, 27,3 nel 2011), Puglia (28,2 per cento nel 2012, quando nel 2011 era al 22,6) e Calabria (27,4 per cento nel 2012, 26,2 nel 2011). Una crescita dell’incidenza che nel Mezzogiorno ha riguardato quasi tutte le regioni, ad esclusione della Sardegna che, dal 21,1 per cento nel 2011 è scesa al 20,7 per cento. Complessivamente, al Nord si registra una incidenza della povertà relativa pari al 6,2 per cento, al Centro al 7,1 per cento, mentre nel Sud Italia, il 26,2 per cento.